E’ di Riccardo Colosio, 49enne di Pisogne e residente a Brescia, il corpo ripescato nella mattinata di venerdì 30 giugno a Palazzolo a sud della località Castrina, in una zona dove l’Oglio passa sotto al ponte della Sp573.
L’allarme attorno alle 10.45 dato da un passante che aveva visto il cadavere trasportato dal fiume, ma molte altre persone che stavano passeggiavano nella zona lo avevano visto. Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco, i Carabinieri, la Polizia Locale e l’auto medica e un’ambulanza. Un vigile del fuoco si è calato in acqua e ha posto il corpo su una barella, poi agganciata a delle funi con cui è stata tirata a riva e quindi recuperata. Non è stato facile risalire all’identità dell’uomo e subito si è valutato che il corpo era stato probabilmente in acqua per alcuni giorni, ma che era stato trasportato dalla corrente soltanto ieri mattina, quando il livello dell’acqua si era alzato a causa delle intense piogge degli ultimi giorni. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri della Compagnia di Chiari e il capitano Stefano Giovino e il comandante della stazione di Palazzolo Francesco Cerasola che erano presenti sul luogo del recupero della salma hanno lavorato tutta la giornata di ieri per identificare l’uomo e cercare risposte alla morte. L’ipotesi con più credito sarebbe quella del suicidio anche perché ultimamente Riccardo Colosio avrebbe manifestato alcune fragilità. Sulle cause della morte potrà fare più luce l’autopsia. Riccardo Colosio abitava in un quartiere residenziale a Brescia nord, ha un figlio 17enne avuto da una sua ex convivente. Attualmente era disoccupato dopo aver lavorato come operaio. Da anni era seguito anche dai Servizi sociali del Comune di Palazzolo, per il quale aveva anche svolto per un breve periodo alcuni piccoli lavori.