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“OLTRE”, IL DOCUFILM SU TRENT’ANNI DI APPARIZIONI A PARATICO

“OLTRE”, IL DOCUFILM SU TRENT’ANNI DI APPARIZIONI A PARATICO

Sono trascorsi trent’anni da quel 26 marzo 1994, quando Marco Ferrari, “veggente” di Paratico, ebbe il primo incontro con Maria “Mamma dell’amore”. Un episodio, seguito da diversi altri, che mai è stato ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa, che ha però attivamente dialogato con Ferrari. Una storia che ora, in coincidenza con l’anniversario, viene raccontata nel docufilm “Oltre – sotto il cielo di Paratico”, cui lavora attivamente da un anno, con autorevoli approfondimenti, il videomaker bergamasco Paolo Colleoni, già vincitore del “Campanile d’Argento” al Festival “Sacrae Scenae” di Ardesio (Bg) nell’autunno 2023.
La prima visione di Oltre è programmata per venerdi 26 luglio alle 20.45 al Cinema-Teatro agli Abeti a Bratto – Castione della Presolana.
“La prima volta che mi è apparsa la Madonna – racconta Ferrari – ero poco più che diciottenne. Correva l’anno 1994 dice Ferrari – e mi trovavo a casa di amici per festeggiare un compleanno. Prima di dare inizio al party, mi è stato proposto di partecipare a un momento di riflessione e recitare il Santo Rosario. Ero felice di prendere parte alla serata, meno di recitare il Rosario. Eppure quella preghiera ha cambiato totalmente la mia vita. Durante il Rosario ho sentito dei sussurri, una voce che mi parlava, e sono stato preso da un capogiro. Allora ho chiesto di essere lasciato solo e tranquillo.
È stato lì che Lei si è manifestata la prima volta. Era il 26 marzo. Ho sentito solo la sua voce che mi chiedeva di scrivere per i miei fratelli”.
Quell’incontro cambiò la vita di Ferrari, deciso a trasmettere agli altri il proprio diretto dialogo con la Madonna. «Dal 1995 al 2005 – aggiunge – ho ricevuto il dono di portare le stimmate. Apparse ad un anno esatto dal primo incontro con la Mamma dell’Amore, le ho mostrate a don Silvio Galli di Chiari (Bs). Lui mi ha benedetto e baciato più volte. La croce sanguinante sul petto è stata con me almeno una ventina di volte. Oltre ad essa ho avuto buchi sulle mani e sui piedi, nonché segni sulla fronte e sulle spalle, tutti sanguinanti».
La storia di Ferrari, raccontata nel docufilm non è semplicemente legata alle apparizioni, ma alla figura di Ferrari, che in pochi anni ha visto crearsi un gruppo di sostenitori motivati, attivi e generosi. Affiancato dalla moglie Elena, ha costruito l’Oasi di Paratico, dove in tre appartamenti (concessi gratuitamente) accoglie nuclei familiari in difficoltà. E’ solo la punta di un iceberg caritatevole che contempla anche distribuzione di pacchi spesa, oggetti per i bimbi, buoni acquisto nei supermercati di Paratico, derrate a Comunità di assistenza. Di prossima costruzione il “Villaggio della Gioia” destinato ad anziani e soggetti deboli. L’Opera legata a Ferrari promuove la creazione e d il sostegno di ospedali in Africa ed India, ma anche microprogetti internazionali di solidarietà.
Rispetto alla veridicità delle Apparizioni la Chiesa ha mostrato estrema cautela, ma ha sempre mantenuto un fitto dialogo con il veggente. Visitato da psichiatri e medici, Marco Ferrari nel settembre 1998 è stato ricevuto in udienza da Vescovo di Brescia mons. Bruno Foresti ed il 10 novembre dello stesso anno è stata nominata una “Commissione” per constatare la veridicità delle Apparizioni della Vergine e il contenuto dei messaggi. Il 17 luglio 1999 la moglie ha notato che in un quadro della Mamma dell’Amore, dall’occhio sinistro della Vergine, fuoriusciva una goccia d’acqua, poi dimostratasi salata. Una lacrimazione verificata dallo stesso Marco e, progressivamente, da diciotto testimoni radunatisi in casa nelle ore successive.
“Tantissime persone – aggiunge Ferrari – si rivolgono a me per un aiuto, spesso sono persone che si avvicinano a Dio solo nel caso del bisogno, a quel punto mi metto a “sorridere” e dico loro che dovevano pregare anche prima. Dobbiamo riportare il Vangelo al centro delle nostre Comunità, oggi noi abbiamo gruppi di preghiera sparsi in tutto il mondo. Ho assistito a veri miracoli: la Madonna ha salvato delle vite, io sono solo uno strumento, io le chiedo di intervenire e guarire delle persone e lei interviene dopo le nostre preghiere. Tutto passa nella preghiera”. Marco e le cronache narrano della guarigione di un bambino colpito da meningite batterica, dei miracoli dell’Ostia del 27 agosto 2005 e dell’11 marzo 2007 con Marco che accoglie tra le sue mani un’ostia che si materializza davanti a testimoni, cinque nella prima occasione e 150 nella seconda. “Dobbiamo avere tanta fede – conclude – perché Gesù è Vivo, Vero e Reale nella Santissima Eucaristia”.

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