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Bergamo Next Level 2024 (UniBG) conclude con un confronto tra Università, ITS Academy e imprese

Bergamo Next Level 2024 (UniBG) conclude con un confronto tra Università, ITS Academy e imprese

Bergamo Next Level 2024, l’iniziativa principale di Terza Missione dell’Università degli studi di Bergamo, che racconta con un approccio interdisciplinare le ricerche e gli studi in corso sul futuro di città e provincia coinvolgendo gli attori istituzionali, culturali ed economici locali ma non solo, si è conclusa quest’oggi presso l’Aula Magna UniBg di Sant’Agostino, in Città Alta, con la conferenza dal titolo ‘Università, Imprese, ITS Academy: insieme per l’innovazione del sistema di istruzione e la formazione dei giovani’. Al centro dell’attenzione il rapporto tra mondo delle imprese e istruzione superiore come binomio di fondamentale importanza per la crescita economica e la competitività di un Paese, in grado di generare una serie di benefici tangibili, innescando un circolo virtuoso di sviluppo e innovazione.

Tra gli ospiti il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Dobbiamo lavorare, tutti insieme, affinché l’istruzione tecnico-professionale abbia la stessa dignità dei licei e venga considerata un indirizzo formativo di serie A. L’ITS non è il luogo in cui viene accolto chi non riesce nell’ambito universitario. L’istruzione tecnico-professionale e la sua filiera sono centrali per il mondo produttivo, la stragrande maggioranza del mismatch tra domanda e offerta di lavoro viene da lì. Ho voluto il Campus – che è parte dell’ossatura della Riforma – proprio perché nel Campus l’Università, gli ITS e le imprese giocano insieme. Il Campus deve essere il luogo che fertilizza il territorio. La direzione oggi è quella del 4+2: lo studente entra prima nel mondo del lavoro ed entra più formato. Non si tratta di un programma quinquennale compresso e ridotto in quattro anni, ma di un programma nuovo, in cui si punta sulla qualità. Ci sarà un rapporto più stretto con il mondo dell’impresa, un’internazionalizzazione molto forte e per la prima volta incentiveremo la ricerca e l’innovazione. Agli imprenditori dico che devono fare la loro parte, finanziando la scuola italiana, investendo risorse importanti. Le statistiche ci dicono che la media di finanziamento privato (da parte dell’imprenditoria) è del 2% nei Paesi OCSE, mentre in Italia è solo dello 0,5%”.

Sergio Cavalieri, Rettore Università degli studi di Bergamo: «La formazione dei giovani è da sempre al centro della missione delle Università, ma per rispondere alle sfide contemporanee è sempre più importante fare rete e attivare collaborazioni con i diversi soggetti in campo, pur nella specificità dei ruoli. Incrementare il dialogo tra Istituzioni scolastiche, Università, ITS Academy e imprese, oltre che essere utile per la crescita economica e la competitività del Paese, è importante per offrire alle giovani generazioni un’offerta formativa varia e di qualità. Un’offerta formativa chiara, anche, in linea con le attese e le aspettative dei giovani e delle loro famiglie, oltre che del sistema produttivo. Senza generare confusione o sovrapposizioni tra percorsi formativi tecnico superiori, tra ITS e Università. Non sovrapposti, quindi, ma sinergici con l’obiettivo di formare professionisti in grado di affrontare le sfide attuali, contribuire al superamento del mismatch formativo e garantire sempre di più a tutti prospettive di occupabilità. In questo scenario Bergamo piò diventare un vero e proprio hub della formazione tecnica-superiore, dagli educatori agli insegnanti fino ai professionisti del digitale e dell’innovazione tecnologica».

Giovanni Brugnoli, Vicepresidente per il Capitale Umano Confindustria: “L’industria italiana lamenta un importante mismatch tra formazione e lavoro; si pone l’esigenza di un costante dialogo tra il mondo della formazione e del lavoro. Le nostre imprese non trovano una risorsa su due, e ciò per mancanza di competenze professionali adeguate. Nostra priorità è l’occupabilità dei giovani, tuttavia, l’istruzione tecnica non viene ancora considerata come una reale opportunità. L’Università di Bergamo e le imprese del territorio sono un esempio virtuoso di dialogo sulla formazione tecnica specialistica. Positivo il parere sulla riforma ITS: il 4+2 aumenta le skills e il livello delle competenze con cui si arriva nel mondo del lavoro. Il PNRR è un’opportunità incredibile, ma occorre smussare la burocrazia e consentire, innanzitutto, gli investimenti delle Fondazioni ITS, a partire dalla realizzazione di nuovi plessi nel Paese”.

Guido Torrielli, Presidente Associazione Rete ITS Italy o Francesco Manfredi, Presidente comitato nazionale ITS Academy: “Puntiamo al raddoppio del numero degli iscritti agli ITS italiani e, poi, al raddoppio per legge del finanziamento degli Istituti che saranno nati da qui al 2026, scadenza PNRR. ITS è un modello con forte flessibilità, che consente di rispondere alle necessità delle imprese; uno strumento rivoluzionario che mette in campo qualcosa di nuovo. ITS e Università devono percorrere questa strada insieme. Già oggi nelle Fondazioni ITS partecipano le Università, che condividono anche alla strutturazione della proposta formativa. Propongo al Rettore Sergio Cavalieri come rappresentante CRUI di costituire un comitato in vista del Patto federativo previsto dal decreto ministeriale per proseguire insieme questo cammino”.

LA RASSEGNA IN NUMERI

Bergamo Next Level è promossa dall’Università degli studi di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi con il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca, di Regione Lombardia, del Comune di Bergamo, della Provincia di Bergamo, della Camera di Commercio di Bergamo e in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale.

La quarta edizione della manifestazione si è articolata in 7 giornate, 20 eventi tra conferenze, tavole rotonde e conferenze-spettacolo, con oltre 180 ospiti e 1500 partecipanti. Tutti gli eventi sono stati introdotti dagli studenti UniBg grazie al coinvolgimento della Consulta delle studentesse e degli studenti dell’Università di Bergamo, che ha partecipato attivamente all’organizzazione della rassegna.

Gli appuntamenti sono stati seguiti dal racconto di UniBg OnAir, la radio di Ateneo realizzata dagli studenti UniBg con interviste e approfondimenti specifici.

Allo sviluppo del programma hanno contribuito più di 60 tra docenti e ricercatori di 8 Dipartimenti dell’Università degli studi di Bergamo coadiuvati dai Centri di Ateneo interdipartimentali, che sono intervenuti nel ruolo di moderatori o relatori all’interno dei diversi appuntamenti.

Le conferenze di Bergamo Next Level 2024 potranno essere riviste online sul sito web bergamonextlevel.it a partire dai prossimi giorni.

Sergio Cavalieri, Rettore Università degli studi di Bergamo: «Come ogni anno la chiusura di Bergamo Next Level è un momento utile a rilanciare i tanti temi di cui abbiamo riflettuto per oltre una settimana. L’edizione 2024 ha voluto per la prima volta articolare il programma in quattro aree che richiamano le altrettante piattaforme tematiche delineate nel Piano strategico di Ateneo. Un’occasione per sviluppare riflessioni e ricerche su questi temi in modo non autoreferenziale ma insieme ai tanti attori del territorio coinvolti nella manifestazione. L’Università è di tutti, per questo promuove una riflessione corale: con Bergamo Next Level l’Ateneo rende evidente la propria Terza Missione stimolando, coordinando e facendo sintesi di un dialogo aperto con studenti, istituzioni, associazioni, imprese e cittadini per progettare insieme il futuro di Bergamo, e non solo».

Cristina Bombassei, Presidente di Pro Universitate Bergomensi: «Bergamo Next Level si è confermata un’occasione preziosa di dialogo “dentro e fuori le mura” su questioni cruciali, dalla salute e benessere della persona alla valorizzazione dei patrimoni culturali, dalla riflessione sui modelli educativi innovativi e attrattivi ai progetti per rendere le nostre economie sempre più avanzate e al tempo stesso sostenibili. Pro Universitate Bergomensi è stata a fianco dell’Università anche in questa edizione, nella convinzione di quanto sia fondamentale, soprattutto in tempi complessi come quelli attuali, avere uno sguardo attento e informato sullo sviluppo e sulle prospettive di crescita economica, sociale e culturale del territorio, promuovendo al tempo stesso una visione più ampia sulle grandi sfide in chiave globale».

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