Proprio nel giorno in cui viene inaugurata la mostra «Io ero», un’iniziativa della Cisl di Brescia che vuole raccontare le «memorie di vite spezzate», quelle di persone morte sui luoghi di lavoro in provincia di Brescia negli ultimi due anni, un uomo di 59 anni è caduto da un’impalcatura in un’azienda di tinteggiature a Carpenedolo. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe precipitato da un’altezza di quattro metri e mezzo, riportando un trauma cranico e fratture al bacino. Non si tratterebbe di un operaio, bensì di un amico di famiglia dei titolari che si trovava all’interno della ditta per svolgere delle operazioni di manutenzione all’impianto di illuminazione. L’uomo è stato trasportato in ospedale in condizioni gravi, .
È una delle tante storie che speriamo non vada ad aggiungersi alle 36 storie raccontate su pannelli espositivi che raccontano di morti sul lavoro nel periodo che va da gennaio 2022-ai primi due mesi del 2024. Uomini, italiani e di origine straniera, con contratti a tempo indeterminato o determinato ma anche vittime del lavoro nero.
«Io ero» è pensata per accompagnare lo spettatore oltre la fredda conta delle morti, portandolo verso la storia delle persone che hanno perso la vita negli infortuni sul lavoro. Che nel Bresciano sono già state 6 nei primi due mesi del 2024, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
Complessivamente, sono 2.592 gli infortuni sul lavoro avvenuti in provincia di Brescia a gennaio e febbraio di quest’anno, secondo i calcoli del dipartimento Sicurezza e salute della Cisl: un anno fa erano stati 2.411.
La mostra sarà portata anche nelle scuole per iniziare un progetto di sensibilizzazione rivolto ai più giovani. Si comincia lunedì 22 aprile all’Itc Don Milani di Montichiari, in parallelo all’assemblea generale.