“Ci risiamo: dopo neanche una settimana dall’ultimo incidente, se n’è verificato un altro, che questa volta ha coinvolto un’auto e un carro funebre. Sempre a Villa Carcina, sempre causando lunghe code e disagi ai cittadini. Anche in questo caso, il primo pensiero va alle persone coinvolte, con l’auspicio che non sia nulla di grave e che tutto possa risolversi senza conseguenze gravi. Spetterà alle autorità competenti fare chiarezza sulla dinamica. Detto ciò, questo evento dimostra ancora una volta con quanta facilità si crei traffico nella nostra Valle per una semplice casualità, e quanto sia fondamentale una viabilità alternativa”. Così il consigliere provinciale Giacomo Zobbio, delegato dalla Provincia di Brescia in materia di Bretella autostradale della Valtrompia, che commenta i disagi che si sono creati a seguito di un incidente a Villa Carcina e aggiunge. “Questo è purtroppo uno dei vari esempi che dimostrano quanto per il nostro territorio sia necessaria una viabilità alternativa, che consenta il deflusso dei veicoli al di fuori delle strade attuali che attraversano i centri abitati. La Sp 345 in alcuni tratti ha tutte le caratteristiche di una strada comunale, ma viene percorsa ogni giorno da decine di migliaia di mezzi, anche pesanti, e in alcuni casi anche con velocità troppo sostenute. La bretella autostradale della Valtrompia può essere davvero una risposta anche in termini di sicurezza e migliore percorribilità dei centri abitati. È evidente infatti che, con una strada alternativa da percorrere, incidenti come questo si potrebbero sicuramente evitare. È altrettanto vero che per evitare incidenti serve una guida consapevole e concentrata, senza smartphone o altri dispositivi che compromettano l’attenzione che serve al volante, e soprattutto senza il continuo zig-zag di qualche scalmanato. In fin dei conti, l’autostrada della Valtrompia fa rima anche con sicurezza e prevenzione sulle strade. Soprattutto se associata a una guida responsabile e attenta. Gli eventi di queste ore, purtroppo, ne sono un’ennesima riprova”.
Violenza di genere: installata una panchina rossa a Chiavenna
Prima Sondrio poi Sondalo, quindi Morbegno e ora a Chiavenna: sono quattro le panchine rosse installate nei Presidi dell’Asst Valtellina e Alto Lario, a rappresentare