Sostenibilità ambientale, digitalizzazione, invecchiamento della popolazione, nuove tecnologie, attrattività territoriale e nuovi modelli di business e organizzativi. Sono solo alcuni dei potenziali ambiti applicativi che vedranno la collaborazione del mondo accademico e del mondo industriale grazie alle 70 borse di dottorati innovativi a connotazione industriale assegnate per l’Anno Accademico 2022-2023 dal MUR all’Università degli studi di Bergamo.
Il ruolo delle imprese e le opportunità per gli studenti sono stati illustrati venerdì 24 marzo alle ore 15.00, presso l’aula magna del Campus di Ingegneria a Dalmine dalla ricercatrice dell’Università degli studi di Bergamo Fabiana Pirola, che ha fatto seguito agli interventi di saluto del Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, prof. Sergio Cavalieri, e del Vice Presidente alla Transizione digitale e Innovazione di Confindustria Bergamo, Giovanni Fassi.
“Dopo la positiva risposta ottenuta dalle aziende del territorio nello scorso anno – spiega il Rettore Prof. Sergio Cavalieri –, quest’anno il Ministero ha assegnato all’Università di Bergamo altre 70 borse di studio per l’attivazione di dottorati innovativi a connotazione industriale. L’obiettivo è quello di potenziare le competenze di alto profilo e contribuire a stimolare e accrescere il potenziale innovativo e competitivo del settore industriale tramite l’istituzione di programmi di dottorato che vedono il coinvolgimento attivo delle aziende nella definizione del percorso formativo. Il cofinanziamento di questi percorsi di dottorato consentirà alle aziende del territorio di accedere a profili di eccellenza e di attivare progetti di ricerca applicata che porteranno allo sviluppo e all’implementazione di metodi e approcci innovativi in diversi ambiti applicativi.”
L’appuntamento ha costituito anche l’occasione per dare il benvenuto alle dottorande e ai dottorandi di ricerca del 38° ciclo di dottorato, per presentare i principali servizi a supporto della carriera dottorale e per dare voce ad alcune testimonianze di dottoresse e dottori di ricerca, che hanno raccontato la propria esperienza, le opportunità, le sfide e le prospettive offerte dal percorso. Presenti all’evento anche i rappresentanti delle aziende che hanno cofinanziato alcune borse (AKinformatica, Patronato San Vincenzo, Ecolab, Fonderie Ariotti, CMS, Itema, Confindustria Bergamo, Radici Yarn, Pinetti, Snam rete e gas, W&H Sterilization, Indeva, ABB).
Negli ultimi 3 anni l’Università degli studi di Bergamo, grazie ai finanziamenti PON e PNRR, ha visto raddoppiare il numero totale di posti banditi tramite le borse di dottorato: dai 45 posti messi a disposizione nel 2020, si è passati agli 86 del 2021 e ai 104 del 2022. Anche le borse da bando ordinario sono aumentate (da 45 a 57), a dimostrazione della forte propensione di UniBg verso la valorizzazione della formazione di terzo livello.