Uno tra i grandi problemi dei genitori di un disabile sta nel momento in cui la morte chiama a se uno o entrambi i genitori oppure la famiglia non riesce a gestire in figlio invalido. La domanda più frequente è “cosa sarà mio figlio dopo di me? E, inoltre, bisogna prevedere accorgimenti che portino ad un distacco non traumatico e assicurare uno spiraglio di vita in qualcosa che sia diverso dal carcere
Anche nell’alto Sebino il problema è d’attualità ed i genitori facenti parte dell’associazione “Oltre Noi” hanno iniziato, tempo fa, un’azione di pressione sulle 10 amministrazioni del territorio affinchè si affrontasse seriamente il problema e realizzare la prima casa. La disponibilità a dare una risposta ai genitori è stata subito concretizzata e tutti si sono espressi a favore dell’iniziativa. E’ stato anche pubblicato un bando con il quale si chiedeva a chi fosse interessato, a mettere a disposizione un appartamento per un periodo minimo di 20 anni nel quale si sarebbero portate tutte le modifiche per un reale abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione di un intervento di robotica, ma nessuno si è reso disponibile. Allora, i genitori dei disabili si sono messi alla ricerca di un appartamento o una casa per cercare di dare una risposta al problema.
Intanto la Giunta di Regione Lombardia, ha dato il via libera al Piano attuativo e al Programma operativo regionale ‘Dopo di noi‘ per la realizzazione degli interventi a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.
Le risorse stanziate ammontano complessivamente a 14.494 milioni di euro, erogate tramite le Agenzie di Tutela della Salute e ripartite agli Ambiti secondo le seguenti modalità: 12.107.510 euro in base alla popolazione residente nella fascia d’età 18/64 anni; 2.386.500 euro sulla base del numero di progetti di coabitazione già avviati e in esercizio, secondo i dati acquisiti dai flussi informativi pervenuti da ciascuna Ats.
“L’obiettivo – ha spiegato l’assessore Alessandra Locatelli– è quello di migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità, finanziando interventi per sviluppare percorsi di vita rivolti all’autonomia” Sull’alto Sebino, grazie al lavoro messo in campo da Oltre Noi, un gruppo di disabili ha già sperimentato momenti di distacco dalla famiglia anticipando, autonomamente, quello che è previsto all’interno della legge.