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Rincaro dei prezzi riguarda anche prodotti diversi dal carburante

Brutte prospettive provengono  dal mondo del terziario in vista delle festività natalizie: all’emergenza sanitaria si aggiunge l’emergenza economica e alle difficoltà legate alla ripresa si aggiungono le forti tensioni inflattive che riguardano materie prime, energia, utenze e servizi.. A pesare sui bilanci dei locali sono soprattutto i rincari dei principali generi alimentari che seguono quelli dei consumi energetici: una miscela amarissima per i bar e locali di Bergamo e provincia che alle difficoltà di ripresa dopo oltre un anno di chiusure e sacrifici devono fronteggiare un caro prezzi insostenibile.

Tra gli aumenti più incisivi ci sono quelli della farina e del cacao, saliti rispettivamente del 38% e del 20% in questi ultimi mesi-. Anche il latte non è da meno con un rincaro del 4% del prezzo all’acquisto.

Anche il caffè rischia di salire: le principali torrefazioni stimano infatti rincari di 2 euro al kg,   circa 10% in più per i bar

La componente energetica è la vera Spada di Damocle a pendere sulla categoria: di prospetta entro questo mese un aumento del 20%, fino a toccare un +40% tra dicembre e gennaio. Il rischio è che il rialzo dell’inflazione anche transitorio diventi strutturale e in una situazione in cui le attività stanno faticosamente cercando di tornare ai livelli di consumi pre-Covid, questi aumenti rischiano di minare la fiducia dei consumatori e ridurre il potere d’acquisto delle famiglie

 

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