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Il cardiofrequenzimetro

Il cardiofrequenzimetro è un apparecchio divenuto ormai di utilizzo molto diffuso. Questo perché accanto ai cardiofrequenzimetri più professionali usati dagli atleti, che comprendono una fascia toracica, sono da tempo in commercio dei cardio frequenzimetri da polso che sono in pratica degli orologi in grado di monitorare molti parametri quali: la frequenza cardiaca, il conto dei passi, il consumo di calorie, i chilometri percorsi e altri ancora.
Prima della messa in funzione di questi apparecchi è necessario inserire alcuni dati personali, soprattutto l’età ed il peso.
Andiamo ad analizzare il parametro più importante misurato dal cardiofrequenzimetro: la frequenza cardiaca. Si tratta di un dato numerico che indica i battiti del nostro cuore in un minuto. Si considera normale una frequenza cardiaca compresa tra 60 e 100 battiti al minuto. Se i battiti superano i 100 al minuto siamo in condizioni di tachicardia, se i battiti scendono al di sotto dei 60 al minuto siamo invece in bradicardia. Il monitoraggio della frequenza cardiaca è importante anche per stabilire il livello soglia della frequenza cardiaca e il valore della frequenza allenante.
Il livello soglia è il valore della frequenza cardiaca che non si dovrebbe mai superare per non stressare eccessivamente il nostro organismo.
Si ottiene con una semplice formula che è 220-età. Prendiamo per esempio un soggetto di 50 anni, in questo caso non deve essere mai superata la frequenza di 220-50 = 170 battiti al minuto. La frequenza cardiaca allenante corrisponde a un valore compreso tra il 70% e 85% della frequenza soglia, quindi per lo stesso soggetto di 50 anni essa è compresa tra 120 e 145.
Il cardiofrequenzimetro, se utilizzato nel giusto modo, è uno strumento importante per permettere a tutti coloro che fanno esercizio fisico di trarne beneficio, senza riportare invece danni come succede quando, esagerando, chiediamo troppo al nostro fisico. Questo obiettivo si ottiene mantenendo la nostra frequenza cardiaca nei limiti della frequenza allenante senza mai raggiungere la frequenza soglia. Dobbiamo partire dal presupposto che non siamo tutti atleti agonisti e quindi dobbiamo imparare a conoscere i nostri limiti senza mai superarli. Un altro dato importante che ci indica il nostro cardiofrequenzimetro è il tempo di recupero, cioè il tempo che passa dopo lo sforzo per tornare alla frequenza basale a riposo. Questo tempo è tanto più breve quanto maggiore è il livello di allenamento del soggetto. Ci sono differenze tra movimento attività fisica, esercizio fisico e sport.
Secondo l’OMS, per “attività fisica” si intende “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo”. In questa definizione rientrano non solo le attività sportive, ma anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici, che fanno parte della “attività motoria spontanea”
Con il termine di “esercizio fisico” si intende invece l’attività fisica in forma strutturata, pianificata ed eseguita regolarmente. Viene definito “movimento” l’insieme di attività fisica + esercizio fisico.
Lo sport è invece definito come una variante di esercizio fisico, non sempre salutare, che prevede una competizione e quindi un vincitore.

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