Leonardo da Vinci definì la poesia come una “pittura muta”, per Saba è onesta, per Alda Merini “la casa del poeta non avrà mai porte”, per Bukowski “la poesia dice troppo in pochissimo tempo”. Wislawa Szymborska si limitò a dire che qualunque cosa fosse l’ispirazione nasceva da un grande “non lo so”. Non ci sono definizioni per la poesia, solo emozioni di pancia che suscita nel lettore.
Ed è questo genere letterario dal retrogusto malinconico ad essere il protagonista indiscusso del Festival InCerti Luoghi che nel mese di luglio porterà in Valle Camonica una ventata di poesia. Organizzato dall’Associazione Culturale Molecole, il Festival rientra nell’ambito del Piano Integrato della Cultura “Costruire Valore”, con il contributo di Regione Lombardia, Comunità Montana di Valle Camonica, BIM, Fondazione Comunità Bresciana, Fondazione Prohelvetia e Calfin. Saranno quattro i comuni nei quali approderà la poesia: Pisogne, Capo di Ponte, Breno e Sulzano.
«Il festival di poesia InCerti Luoghi nasce dall’idea di mettere in comunicazione Poesia e Paesaggio, ambiti che si intersecano da sempre, perché possiamo ragionevolmente dire che non c’è paesaggio, naturalistico, ma oggi anche spazi urbani e i cosiddetti non luoghi, che non sia stato “ritrovato” nei versi dei poeti» commenta Anastasia Guarinoni, bibliotecaria di Provaglio che – ormai ben otto anni fa – diede vita al Festival, rendendosi conto di come le poesia raramente venisse portata sul territorio, relegandola spesso ai margini della letteratura, forse considerandola elitaria.
In InCerti Luoghi l’arte poetica abbraccia nuove forme per farsi inclusiva. Nell’appuntamento del 10 luglio alla Pieve di San Siro di Capo di Ponte, accanto alla poesia rupestre di Franco Buffoni, Eugenia Giancaspro realizzerà una performance poetica in lingua LIS. Inoltre, sarà possibile visitare una mostra delle poesie in braille di Laura Trevini Bellini.
L’arte, anche quella poetica, vuole essere un linguaggio universale che supera ogni barriera per suscitare emozioni. Definirla è difficile, a tratti impossibile. Potremmo pensare ad una tela macchiata di vernice, ma il poeta invece di dipingere scrive, usa le parole, e la tela sei tu.
Maria Ducoli