Altra passeggiata, altra raccolta. Sta dilagando il fenomeno del Plogging in Valle Camonica, movimento libero lanciato soltanto pochi mesi fa da Amanda Staffoni, trentatreenne di Pian Camuno, che non ha fatto altro che incamminarsi chinando la schiena per raccogliere i rifiuti che a mano a mano trovava lungo il suo percorso. Seguendone l’esempio, giorno dopo giorno sempre più persone hanno iniziato a dilettarsi in queste attività, tanto che oggi il gruppo Facebook ha dovuto mutare il suo nome in “Ploggers Bresciani e Bergamaschi”, visto il bacino d’utenza sempre più ampio e variegato.
Con più di mille affiliati, il gruppo continua tuttavia a non appartenere a nessuna associazione ambientalista. Ed è forse proprio questo il segreto del successo dei Ploggers. “Siamo un movimento libero e spontaneo, non organizziamo eventi – racconta Amanda Staffoni -, e siamo aperti a chiunque voglia darsi da fare per l’ambiente”. Bastano un paio di guanti, qualche sacchetto e un po’ di riguardo per il territorio. Da Darfo e Piancogno sino a Pisogne e Lovere sul lago d’Iseo, decine di fotografie compaiono ogni giorno sul gruppo a testimonianza degli sforzi compiuti.
Oltre ai “soliti” rifiuti abbandonati a quintali ai bordi delle strade, capita di fare le scoperte più insolite: dalle gomme bruciate ai sex toys, per arrivare al vestiario più inusuale. “È importante che non passi il messaggio, soprattutto alle nuove generazioni, che sia normale non preoccuparsi dell’ambiente e che ci sarà sempre qualcuno che pulirà per loro”, aggiunge Amanda. Raccogliere è un atto di umiltà nei confronti del territorio e sono sempre di più le amministrazioni comunali sensibili al tema, che attraverso i propri canali social promuovono i Ploggers condividendo aggiornamenti sulle loro attività individuali e di gruppo.
“Quando raccogliamo abbiamo due strade: o portiamo a casa tutto e differenziamo oppure contattiamo i Comuni e consegniamo loro i nostri sacchi”.
Francesco Moretti