Prosegue il viaggio alla scoperta delle tracce lasciate dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale in Valle Camonica. E lo fa attraverso un percorso a ritroso nel tempo concretizzatosi in un progetto recentemente accolto da Fondazione Bresciana Onlus, su iniziativa dei Comuni di Gianico, Darfo, Artogne e Angolo Terme, che si propongono di raccogliere testimonianze inedite di chi ha vissuto quel periodo e di valorizzare con una segnaletica adeguata quanto è stato portato alla luce durante la prima parte del progetto, avviato tre anni fa con la realizzazione del documentario “La guerra scampata”, un video-racconto realizzato grazie all’impegno di Stefano Malosso, videomaker e giornalista, con il supporto di Franco Comella per la ricerca e la consulenza storica di Andrea Cominini e Daniele Forloni, che ripercorre le tappe che portarono alla realizzazione della Linea Blu tedesca, una linea difensiva fatta di sbarramenti, bunker e postazioni per mitragliatrici che tagliava la bassa Valle Camonica da sponda a sponda.
“Rispetto a questa Linea Blu a livello di documentazione non è rimasto quasi nulla – spiega Stefano Malosso -. Nei mesi successivi alla fine della guerra molti manufatti tedeschi furono fatti esplodere perché ricchi di ferro da rivendere. Tuttavia, oggi c’è ancora molto da vedere: numerosi bunker sono sopravvissuti, altri stiamo lavorando per riscoprirli”. Uno di questi si trova sotto il Santuario della Madonnina a Gianico e uno degli obbiettivi del progetto sarà proprio quello di riportarlo alla luce.
Dei cinquanta testimoni intervistati tre anni fa, il 90% è deceduto. Ecco perché il lavoro di raccolta delle testimonianze sarà il primo obiettivo di questa seconda fase. Successivamente, si passerà alla segnaletica. “Al momento sul territorio non c’è nulla – spiega Stefano -. Il turista che viene alla ricerca delle tracce di questa Linea Blu non trova nulla, se non fosse per un cartello scritto a mano dove inizia il Sentiero dei Tedeschi a Gianico”. L’intenzione è quella di dotare i punti principali di segnaletica con schede informative, foto e un codice QR per consentire di accedere a contenuti multimediali. Il progetto sarà in parte finanziato da Fondazione Bresciana e in parte dai quattro Comuni interessati.
Francesco Moretti