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Ritratti di donne normali straordinarie: Maura Serioli

Maura tormenta un paio di occhiali mentre confessa di essersi stupita di se stessa per aver accettato di raccontarsi. Nonostante la timidezza che la porta a rifuggire qualsiasi riflettore, Maura si siede su una panchina e lascia uscire le parole. È un po’ imbarazzata, di solito è dall’altra parte, a porre domande. O meglio, era, perché racconta di aver smesso da tempo di fare interviste: non facevano per lei.

Il block notes in mano e un piede fatto dondolare al ritmo della propria timidezza, il dubbio di non aver preparato le domande giuste, la paura che possano sembrare banali. Si sa, la prima intervista mette già abbastanza ansia di per sé, figuriamoci se la persona da intervistare è Vincenzo Cerami, ospite al festival Dallo sciamano allo showman. E se poi sei una persona timida, l’agitazione viene quadruplicata. Maura, infatti, quella sera si perde tutto lo spettacolo che è proprio lì, davanti ai suoi occhi, ma lei è troppo nervosa per seguirlo. «Stai tranquilla, stai andando bene. Sei bravissima» la tranquillizza Cerami mettendole una mano sulla spalla. E lei probabilmente vorrebbe ritagliare un lembo di terreno e sparire.

Dopo la laurea in storia e critica del cinema, al DAMS di Brescia, Maura vive un piccolo momento di smarrimento. Quando esci dal portone dell’università il mondo ti sembra improvvisamente molto più grande, e ti vengono le vertigini solo a guardarlo. La sua rotazione sembra un giro di giostra, un globo fatto delle tazze di Gardaland che girano tutte insieme, vorticando su loro stesse finché non ti viene la nausea e devi sederti su una panchina per riprendere fiato. In questo girotondo, come fai a sapere quando e dove salire? Come fai a trovare la tua tazza, se girano così forte? Maura non vuole fare la parte di quella che cerca il lavoro dei propri sogni, mentre gli altri saltano sulla ruota ballerina e prendono posto. Così, inizia a fare vari lavori, ad accontentarsi. Non si sa di preciso cosa facesse il primo che ha detto “chi si accontenta gode”, di certo c’è che a 26 anni in Maura l’insoddisfazione è sempre più alta. E quando uno non è soddisfatto va alla ricerca di sé, e magari si trova. Maura parte, per poi tornare. E restare.

Infatti, nel 2009 inizia uno stage nel Distretto Culturale di Valle Camonica, in ambito redazionale. Un’occasione importante, che le dà la possibilità di imparare un mestiere non solo dal punto di vista giornalistico, ma anche tutto ciò che riguarda il lato tecnico. Una volta terminato il progetto, continua in ambito culturale, ma si sposta dietro le quinte. Nel teatro che ama tanto, lei non sta sotto il riflettore ma ciò che fa è fondamentale per la buona riuscita dello spettacolo. Maura Serioli diventa così una sorta di braccio invisibile della cultura locale. Fa sentire la propria voce tramite i comunicati stampa e i post che pubblica sulle pagine del Distretto. I social le hanno permesso di dare spazio alla propria vocazione per la scrittura senza esporsi troppo. Eppure, anche se non sempre si vede, Maura c’è ed è lì. Una presenza discreta, con i capelli ramati e un’energia da vendere che mette in tutto ciò che fa, e di cose Maura ne fa davvero tante.

                                          Maria Ducoli

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