Quello che non doveva verificarsi si è concretizzato nel pomeriggio con l’attribuzione alla nostra Regione del titolo di zona rossa.
Dalla mezzanotte di domenica verremo proiettati, nuovamente, nella situazione surreale che abbiamo già valutato nel corso della prima ondata. Non si potrà uscire di casa se non per recarsi al lavoro o seri problemi di salute; i negozi resteranno chiusi così come palestre e piscine, bar e ristoranti potranno esercitare solo d’asporto. La decisione presa dal Governo potrebbe avere effetti devastanti sul sistema produttivo lombardo. La decisione presa a Roma è in netto contrasto con l’atteggiamento assunto in Regione; Si temono risvolti negativi difficilmente guidabili. Per la montagna è stato inoltre indicato nel 15 febbraio il giorno del probabile via libera alla stagione. Le scuole rimangono, ovviamente chiuse . Un coro di proteste sì è levato con la richiesta al Governatore Fontana di operare per fare in modo che la decisione assunta dal Governo Centrale venga modificata e si permetta alla struttura produttiva di riprendere il suo cammino. La decisione è statà come un fulmine a ciel sereno che a volte annuncia l’arrivo di un forte temporale.
CASE DELLA COMUNITA’: LEGAMBIENTE BASSO SEBINO, INVESTIMENTI
Tra i tanti aspetti negativi del PNRR, 200 miliardi di spesa a debito senza analisi costi-benefici, come il progetto dei treni ad Idrogeno della Brescia