Alla casa di riposo Fondazione Rizzieri Onlus di Piancogno si ritorna ad abbracciarsi dopo dieci lunghi mesi. Era il 4 marzo quando l’RSA sbarrò le porte della sua struttura come misura necessaria ad impedire il diffondersi del contagio al suo interno. Dal quel momento, gli anziani ospiti e i loro familiari si erano potuti vedere solo attraverso lo schermo dei computer e dei tablet. Questo fino a poco tempo fa, quando al perdurare dell’emergenza gli amministratori delle case di riposo hanno risposto facendo un passo in più per venire incontro alle esigenze di tutti attraverso la realizzazione delle cosiddette “finestre degli abbracci”, spazi in cui ospiti e familiari possono tornare a stringersi in totale sicurezza.
Così è stato anche a Piancogno, dove gli incontri sono adesso organizzati settimanalmente secondo orari che variano a seconda della disponibilità dei familiari. “È stata una delle emozioni più belle e intense della mia vita – racconta la nipote di un’ospite -. Per quattro mesi ho potuto vedere mia nonna solo in videochiamata, poi con l’arrivo dell’autunno di fronte ad un vetro con un microfono”. Emozioni forti condivise attraverso il tatto, dopo troppo tempo trascorso a guardarsi da lontano. “Quando ho sentito la sua mano calda non volevo più lasciarla andare e per lei è stata la stessa cosa – racconta la donna -. Sono sempre stata abituata a passare tante ore con lei e dopo un anno angosciante come quello appena trascorso questo è il regalo più grande”.
Si accorciano le distanze e si avvicinano i cuori, grazie a quello che è soltanto il primo passo verso un abbraccio fatto di speranza che presto, si spera, tornerà ad essere quello di sempre.
Francesco Moretti