Ieri a Lovere è scoppiato il terzo rogo in soli sette giorni e ad essere colpito è stato l’ennesimo edificio abbandonato. La dinamica è la stessa: focolai attivati sempre al mattino; per il momento in un solo caso è stato accertato il dolo. Per gli inquirenti prevale l’ipotesi di atti vandalici e quindi dolosi. Ieri mattina i vigili del fuoco di Lovere sono dovuti intervenire per spegnere un incendio che ha danneggiato in maniera importante un’abitazione vuota e disabitata da anni, in località Reme, la stessa zona in cui giovedì scorso si era verificato il primo incendio.
Mercoledì, a Costa Volpino, a prendere fuoco era stata una casa disabitata situata lungo la strada che da Corti conduce a Branico. Durante l’intervento di ieri, le fiamme hanno danneggiato circa 60 metri quadrati di tetto ricoperto di tegole e della struttura in legno che le sorreggeva. Ci sono volute tre ore per mettere in sicurezza la zona.
Le somiglianze tra i tre episodi sono marcate: edifici diroccati e abbandonati sena alcun collegamento elettrico o dei gas, particolare che esclude un possibile corto circuito o qualche scoppio. L’altra coincidenza, come già sottolineato, è l’orario in cui i roghi si verificano. A Costa Volpino le fiamme si sono sprigionate in due punti distinti dell’abitazione e questo dimostra in modo evidente la volontarietà dell’azione. Ad indagare sul caso ci sono i Carabinieri di Clusone. L’ipotesi al vaglio è che qualcuno stia compiendo atti vandalici senza validi motivi.