La Lombardia torna in zona arancione. Ad annunciarlo è stato il governatore della regione, Attilio Fontana, che attraverso il suo profilo Twitter ha scritto: “Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del Governo“.
La decisione è stata presa dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Il quadro resta delicato: la zona arancione, infatti, indica una zona a gravità “elevata”.
Cosa cambierà?
- In zona arancione resta vietato uscire dal proprio Comune, se non per motivi lavorativi, di istruzione, salute o necessità comprovata;
- Ci si potrà muovere all’interno del proprio Comune liberamente, dalle 5 alle 22, senza la necessità di avere appresso l’autocertificazione;
- Resta consigliato il lavoro a distanza, ove possibile;
- Resta la raccomandazione di non invitare a casa persone non conviventi;
- Riaprono i negozi: tutti, senza limitazioni (nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, garantendo lo scaglionamento degli ingressi e la sanificazione del locale).
Nelle scuole?
- Salvo diversa indicazione dei governatori, nelle zone arancioni gli studenti di seconda e terza media torneranno a frequentare le lezioni in classe;
- Per le scuole superiori rimane attiva la didattica a distanza;
- Per le università rimane attiva la didattica a distanza;
Altre annotazioni.
- Non cambiano le regole per bar e ristoranti: è consentito l’asporto e la consegna a domicilio, no alla consumazione sul posto;
- Rimangono chiuse palestre, piscine, centri benessere e centri termali;
- Restano vietati gli sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti;
- I musei rimangono chiusi.