Presenze in crescita: la Montagna accoglie turisti. Appello dell’Uncem: “Compra in Valle, la Montagna vivrà”.
Presenze in crescita in questi giorni nelle valli alpine e appenniniche. La montagna accoglie turisti. Dall’Uncem arriva un augurio, ma anche un invito, quasi una regola: chi sale nelle vallate in queste ore, si fermi nei negozi, nei bar, nei ristoranti del territorio. Scelga la montagna fatta della rete di piccole bottege e di punti di accoglienza. Aumentano i pezzi di montagna che rinascono, che sostituiscono l’abbandono con vitalità e intraprendenza delle comunità. Ma non basta. Nei paesi montani con meno di mille abitanti, il negozio sotto casa è l’ancoraggio della comunità. Spesso nella piazza, vicino a chiesa e municipio. Luogo di aggregazione prima ancora che di acquisto. Punto dove comprare alimentari, frutta, verdura, prosciutto e formaggi, biscotti e succhi di frutta, poi sigarette e giornali. Punto dove matura la comunità. Come al bar, dall’altra parte della piazza. Queste “botteghe” con oltre mezzo secolo di storia mantengono un particolare fascino. Da salvare.
Eppure sono in crescita i Comuni in Italia, nelle aree interne, che non hanno più un negozio o un bar. Almeno mille sono a rischio desertificazione commerciale. Sono numeri da segnalare a chi va in montagna per una gita o per più giorni. Se è vero che nelle aree montane quando chiude una scuola chiude un Comune, quando chiude un negozio intere fasce di popolazione sono a rischio. Vale allora l’appello dell’Uncem in questo ferragosto 2016: chi frequenta la montagna per più giorni o per una semplice ma importante giornata di relax, non si porti da casa panino, acqua, salame, formaggio. Si fermi a comprarli nel negozio della piazza del paese. Si fermi e pensi al grande valore del suo gesto. “Compra in valle, la Montagna vivrà” vuol dire scegliere il piccolo negozio del paese prima di salire in vetta. Anche i turisti possono scegliere di “salvare” un negozio, un bar, un paese. Così, solo comprando in valle, la montagna vivrà.