Riprende sabato 1 febbraio 2020 a Leffe l’attività del Museo del Tessile “Martinelli Ginetto”, allestito negli ampi annessi in via Locatelli al polo scolastico “Gianni Radici”. Ogni sabato e domenica, dalle 14 alle 19 (ultimo ingresso alle 18) fino al 28 giugno 2020, sarà possibile visitare l’articolato allestimento. “La sede espositiva – spiega Gianfranco Bosio, presidente dell’associazione ARTS onlus che cura il Museo – è ubicata in un ex opificio del 1960. Il visitatore viene accompagnato da guide lungo un percorso che lo porta a vivere le varie fasi della lavorazione delle fibre, la produzione della seta, la cardatura, la preparazione alla tessitura, tutta l’evoluzione dei telai per concludere la visita con i macchinari di finissaggio e abbellimento dei tessuti. Può toccare con mano le varie tipologie di lane e dei tessuti e vedere i macchinari in funzione. Si sente immerso nel ciclo produttivo rendendosi conto del patrimonio di conoscenze tecniche, e della fatica di coloro che lavoravano in questi macchinari”. Per i visitatori è
possibile ammirare il grande torcitoio della seta con la ruota del mulino ad acqua dal diametro di oltre 3 metri, Il reparto carderia, la serie di telai dal medioevo a metà del XX secolo e la trasmissione centralizzata a cinghia di inizio ‘800. Notevoli e particolari le macchine di finitura dei tessuti quali garzatrici, cimatrici, macchine da ricamo e per merletti. L’esposizione propone attività didattiche mirate, grazie alla disponibilità di una sala laboratorio multimediale. Fra le novità degli ultimi anni ci sono il giardino botanico con piante tessili e tintorie, il nuovo reparto di preparazione alla tessitura, dotato di “cantra” e “orditoio” ed un reparto (novità 2020) per la produzione di filati speciali come ciniglia e virgolino (il celebre lamé). “Il virgolino – spiega Bosio – è un filato ricoperto molto utilizzato nell’arredamento. Solitamente è composto da un’anima di filo economico ma robusto che viene ricoperto con un filato molto lucido e prezioso.
Il più noto è il lamè; filato di seta o poliammide ricoperto da una lamina di oro oppure argento. La macchina che presentiamo in Museo risale alla metà del 1900 e può ritorcere i filati per l’anima e successivamente ricoprirli con il filo lucido”. Per le prenotazioni infrasettimanali, inviare una mail a info@museodeltessile.it oppure lasciare un messaggio al numero tel. 035/733981.
Info complete su www.museodeltessile.it
Gravedona: presentazione dell’offerta oncologica e radioterapica
Palazzo Gallio, a Gravedona, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro pubblico organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in collaborazione con la Comunità Montana Valli del Lario