Francesca Fantoni, 39enne di Bedizzole, affetta da problemi cognitivi, è stata picchiata, strangolata infine trascinata in un angolo nascosto del parco, lo scorso sabato sera, 25 gennaio, a pochi passi dalla sua casa e all’ombra del Luna Park allestito nella piazza principale di Bedizzole.
Francesca, che tutti chiamavano Kekka, frequentava persone di gran lunga più giovani di lei: in compagnia di un gruppetto di 20enni è stata vista l’ultima volta attorno alle 20.30 di sabato sera, quando le telecamere interne del bar Le Terrazze di Bedizzole l’hanno inquadrata: rideva e scherzava con alcuni giovanissimi. Il suo sguardo si è poi improvvisamente incupito all’arrivo di un altro ragazzo, con cui sembra aver avuto un secco scambio di battute. Insieme a lui è uscita dal locale che si affaccia su piazza Europa, dove in questi giorni è stato allestito il Luna Park. Proprio lì si sarebbero diretti e sarebbe stato poi trovato, in frantumi, lo smartphone della giovane di cui poi si sono perse le tracce. A nemmeno 24 ore dalla denuncia di scomparsa, la macabra scoperta dei carabinieri: il cadavere di Francesca giaceva in un angolo del parco di via Aldo Moro, a nemmeno 100 metri di distanza da piazza Europa. Le indagini dei carabinieri si sono concentrate proprio sui racconti e sulle testimonianze delle persone che hanno condiviso con la giovane: in caserma, a Desenzano, sono state ascoltate diverse voci. I sospetti si concentrerebbero soprattutto su un 29enne del paese, anche lui affetto da problemi cognitivi, ma alla stato attuale il giovane non risulta indagato. Dunque per ora l’assassino rimane sconosciuto così come il movente. Francesca viene descritta dalla gente del suo paese coma una ragazza buona come il pane: viveva con la madre e pochi anni fa aveva perso il papà per una malattia. Una famiglia conosciuta e stimata: per tanti anni il padre della 39enne aveva gestito la principale concessionaria del paese.