Il Sostituto Procuratore di Brescia Claudia Moregola ha chiesto condanne fino a 8 anni e sei mesi di reclusione al termine dell’udienza del processo abbreviato a carico di quattro dei cinque imputati accusati a vario titolo di estorsione, sequestro di persona, violenza privata, calunnia e favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta che aveva rilevato settimane di terrore vissute da un 34enne di Capo di Ponte, parte civile a processo, a causa dell’acquisto, rivelatosi a posteriori incauto, di una WV Golf usata.
Secondo la ricostruzione fatta dai Carabinieri e accreditata dalla PM, al momento del ritiro dell’auto, l’uomo si era trovato invece al centro di una sporca vicenda: il venditore, infatti, gli aveva chiesto di accompagnarlo a casa e di permettergli di guidare la sua macchina per l’ultima volta: questa sarebbe stata solo una scusa con la quale il 38enne di Breno che gli aveva appena ceduto l’auto e aveva appena incassato il prezzo pattuito, condusse il 34enne suo concittadino in un posto isolato ad Esine, gli avrebbe imposto di liberarsi del cellulare e del portafogli e, per ottenere la restituzione della Golf, lo aveva minacciato di morte. Secondo gli inquirenti il 38enne, in compagnia di un altro 38enne di Esine, aveva preteso poi altri 15mila euro dalla vittima che aveva rivendicato per sé la Golf, e poi, in concorso con un 47enne ed un 51enne, entrambi di Pian Camuno, un 35enne di Darfo, ed il 38enne di Esine, aveva calunniato la vittima accusandolo ingiustamente di truffa e usura. Ora si attendono le repliche dei difensori: il processo è stato aggiornato al 31 gennaio.