Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso e ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare con la quale la GIP Alessandra Sabatucci, su richiesta del sostituto procuratore Teodoro Catananti, aveva posto ai domiciliari l’imprenditore agricolo di Capo di Ponte e sua figlia con l’accusa di usura.
L’istanza dei difensori si basa sulla non sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari. I giudici della terza sezione penale si sono presi 30 giorni per motivare il provvedimento con il quale hanno annullato la misura, senza sostituirla con una meno dura. Secondo l’accusa, padre e figlia nel 2013 avevano prestato denaro ad un imprenditore agricolo camuno ad interessi annui fino al 62%, somma garantita dalla sottoscrizione di una dichiarazione di riconoscimento del debito da parte della vittima. Ad ogni mancato rispetto delle scadenze sarebbero anche scattati ulteriori interessi. Tesi, questa, che pare non aver convinto i giudici del Riesame.