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Indagini per l’omicidio di Hicham Mouhal a Rogno

Si stanno delineando i contorni del delitto di Rogno dove Mohamed Mouhal, marocchino di 37 anni, è accusato di avere ucciso il fratello Hicham, 34 anni.

È stato il padre dei due, Ibrahia, di 63 anni, che abita in un altro appartamento rispetto ai figli, che mercoledì 23 ottobre, preoccupato perché, aveva chiamato i figli senza ricevere risposta, era andato nella casa di Mohamed dove da qualche giorno abitava anche Hicham, nonostante tra i due i rapporti fossero incrinati. Al suo arrivo il padre aveva scoperto Hicham riverso bocconi sul divano in soggiorno, tra tracce di vomito: il giovane non respirava. Erano circa le 14.00 quando Ibrahia ha chiamato il 118: sul posto erano arrivate autoambulanze dell’associazione Croce Blu di Lovere, dell’associazione Santa Maria Assunta di Pisogne e l’automedica dall’ospedale di Esine, ma i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare la morte del 34enne marocchino. Stando ai primi accertamenti, il decesso risaliva alla notte tra martedì e mercoledì. Poco dopo sono giunti anche i Carabinieri di Costa Volpino, Lovere, Sovere, di Bergamo e Breno. Il marocchino, secondo il primo esame medico, era deceduto per soffocamento: sul corpo e sul viso aveva vistose lesioni, tagli, il setto nasale fracassato, ecchimosi alle braccia, tracce di sanguinamento. Dopo altri accertamenti e interrogatori, nella mattinata di giovedì 24 ottobre, alle 4.00, è scattato l’arresto per il fratello Mohamed con l’accusa di omicidio volontario: Mohamed avrebbe ammesso di aver litigato nella notte precedente con il fratello Hicham, ma ha negato di averlo ucciso. Mohamed dopo che il fratello si era accasciato sul divano, avrebbe ripulito accuratamente la camera da letto e il soggiorno dove poco prima erano si erano azzuffati. I due fratelli, già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, contro la persona, per droga, con gravi problemi di alcoldipendenza e conosciuti nella zona per continue risse, probabilmente sotto l’effetto dell’alcol, avevano cominciato a discutere. Tra i due c’erano tensioni da tempo, ma nonostante questo Hicham, che era ufficialmente residente a Darfo e aveva in uso un appartamento a Rogno, si era trasferito dal fratello Mohamed. Martedì, intorno alle 22.00, stando anche alle testimonianze dei vicini raccolte dai Carabinieri, la discussione tra i due era degenerata e Hicham avrebbe anche urtato contro lo specchio di un armadio in camera da letto, andato in frantumi dato che sul volto del marocchino c’erano ferite, lesioni anche alle mani e al collo. Sanguinante e con il naso rotto si era trascinato sul divano, perdendo i sensi. I Carabinieri avrebbero trovato tracce ematiche sullo straccio usato per i pavimenti; sul balcone i militari hanno trovato molti cocci di vetro e di specchio. Mohamed agli investigatori avrebbe dichiarato di essere rincasato martedì sera e di aver trovato il fratello Hicham mentre stava facendo le pulizie e riordinando le stanze, di aver discusso con lui e di essere poi andato a dormire svegliandosi solo quando era arrivato il padre la mattina dopo. Hicham, trovato riverso sul divano era comunque già morto da parecchie ore, probabilmente soffocato dal vomito e dal sangue anche se non si può escludere che a causare il decesso siano stati i colpi e le ferite: oggi all’ospedale Papa Giovanni a Bergamo sarà effettuata l’autopsia.

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