4 anni di progettazione e lavori di realizzazione hanno portato al grande risultato di questo martedì: è stata collaudata la più grande gru della portata massima di 162 tonnellate, nel nuovo scalo di alaggio di Navigazione Lago d’Iseo a Costa Volpino. Nei prossimi giorni ci sarà il training formativo per il personale e quindi lo scalo sarà pronto ad accogliere le navi per riparazioni e manutenzioni.
Con un contributo a fondo perduto di 1,6 milioni di euro, Ragione Lombardia ha accolto 4 anni fa la richiesta di Navigazione Lago d’Iseo di realizzare un secondo scalo di alaggio all’aperto, accanto a quello costruito 10 anni fa, per migliorare i tempi e i metodi di intervento sulle navi che necessitano di manutenzione ordinaria e straordinaria. I lavori di progettazione sono stati particolarmente approfonditi, vista la superficie del lago su cui sono stati realizzati: hanno quindi previsto sondaggi e carotamenti, realizzazione di palificazioni in acciaio temperato speciale, la realizzazione della doppia banchina in calcestruzzo sulla quale scorre la grande gru. Si tratta di un manufatto realizzato su progetto specifico per lo scalo di Costa Volpino, redatto dalling, Dario Catalini con i suoi collaboratori, realizzato dalla ditta Ascom Spa di Formigine in provincia di Modena, capace di sollevare in esercizio un carico di 130 tonnellate (attualmente la nave che pesa di più, la Brescia, ne pesa 95), arrivando a 142 tonnellate di sovraccarico dinamico e a ben 162 tonnellate di sovraccarico statico. E’ certamente l’impianto più grande di tutto il Sebino, superando del doppio in portata e capacità di spazio quello già molto grande dei cantieri Riva di Sarnico. Quello di Costa Volpino è stato studiato anche in funzione di acquisizioni future di navi di maggior stazza, senza dover fare interventi di adattamento sullo scalo di alaggio. La grande gru si muove grazie ad un cervello elettronico-idraulico, in grado di svolgere manovre con precisione millimetrica. Il collaudo del nuovo scalo di alaggio era molto atteso perché l’intero sistema, platea in cemento armato, selva di palificazioni speciali, sistemi di controllo da terra, movimentazione della grande macchina, dovevano funzionare perfettamente in armonia dimostrando l’ottima ingegnerizzazione. E così è stato con grande soddisfazione di chi l’ha pensata dicendo solo con un filo di voce rotto dalla commozione “aspettavo questo evento da quattro anni”. Le enormi zucche gialle, contenenti ciascuna 30 tonnellate di acqua per realizzare i carichi statico-dinamici previsti nella fase di collaudo, hanno dimostrato che la grande gru ed il suo supporto a terra e a lago, sono strutture praticamente perfette i “in grado di durare almeno 100 anni”, come ha detto un collaudatore con orgoglio.