Il noto ed esperto sub polacco Sebastian Marczewski ha perso la vita durante un’immersione in solitaria. È successo sabato 6 luglio a Limone dove il 41enne polacco si era tuffato nelle acque di fronte il camping Nanzel per stabilire un nuovo record mondiale.
Si preparava meticolosamente da mesi per superare l’ennesima sfida – nel 2017 proprio sul Garda aveva stabilito il primato nazionale polacco, arrivando a 240 metri di profondità: si è immerso in acqua alle 6.30 del mattino e avrebbe dovuto raggiungere la profondità record di 333 metri. A far scattare l’allarme è stato Ivano Predari, sub bergamasco: avrebbe dovuto incontrare il 41enne polacco durante la risalita, a quota 100 metri. Marczewski non è mai arrivato. Predari allora è sceso fino a quota 160 per cercarlo, poi è tornato in superficie e ha fatto scattare le ricerche. Il nucleo subacqueo dei volontari del Garda, i Vigili del Fuoco e la Guardia Costiera hanno cercato il sub per ore: il suo corpo senza vita è stato individuato solo nel tardo pomeriggio, attorno alle 18, a quota -170 metri. Pare che con sé avesse il cartellino che era stato affisso a -333 metri: il sub aveva quindi raggiunto la quota record prima di restare vittima di un tragico incidente durante la delicata fase di risalita. Sebastian Marczewski era stato in guerra in Afghanistan, dove a causa dell’esplosione di una mina aveva subito danni permanenti alla spina dorsale. Si era fatto male, ma non così tanto da rinunciare all’impresa: una volta appesa la divisa al chiodo si era potuto dedicare alla sua più grande passione, le immersioni. Una passione che gli è costata la vita.