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Buone notizie per i 300 della Metalcam di Breno

Buone notizie per la a Meltalcam spa di Breno che ha raggiunto l’accordo con le banche (Ubi Banca ed Unicredit) per la ristrutturazione del debito: l’aumento di capitale scongiura il concordato e assicura la ripresa per i circa 300 dipendenti di Breno, Cortenova e Sesto S. Giovanni.

L’intesa è stata formalmente siglata con l’assemblea straordinaria dello scorso 28marzo, alla presenza del notaio dello studio Marchetti di Milano, che ha dato il via libera all’aumento di capitale per complessivi 59 milioni di euro (che si aggiunge all’aumento di 32 milioni del 2016), di cui 47 sostenuti dagli attuali soci che mantengono invariate le loro quote di partecipazione nella società: il 48% della Metalcam è in capo alla Carlo Tassara spa, holding di partecipazioni che fa riferimento all’imprenditore Romain Zaleski; il 42% è di 3MS Holding, società che fa riferimento alla famiglia Cocchi; mentre il 10% è detenuto da Lavoro spa, la società partecipata da124 dipendenti della stessa società. Già nel 2017 la società aveva fatto richiesta al Tribunale di «concordato in bianco»; lo scorso 16 giugno la società aveva rinunciato alla procedura. Ora l’operazione che «riduce sensibilmente l’indebitamento» e, si legge in una nota della società, e «nell’arco del piano industriale quinquennale da poco approvato, scenderà ulteriormente per attestarsi in un range compreso tra una e due volte l’Ebitda». La Metalcam di Breno è specializzata nella produzione di prodotti forgiati in acciaio di alta qualità ed ha chiuso il bilancio 2018 con 118 milioni di euro di fatturato a fronte di un Ebitda che si è attestato a 27 milioni di euro con un utile netto di 17,7 milioni. I risultati del primo trimestre 2019 sono in linea con l’andamento dell’esercizio precedente. Buoni dati di bilancio frutto di una strategia di espansione commerciale che ha abbracciato nuovi mercati. Il gruppo Metalcam occupa nello stabilimento di Breno circa 240 dipendenti, 20 nella sede di Cortenova in Valsassina e 20 a Sesto San Giovanni. La trattativa, guidata da Mario Cocchi, che sarà «riconfermato direttore generale, ha coinvolto tutti i soci, gli istituti finanziari e la società stessa.

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