Direttiva nitrati, lotta alla burocrazia, contenimento della fauna selvatica e valorizzazione dei territori montani sono state al centro dell’incontro tra il Presidente della Coldiretti Nazionale e della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, il Governatore Attilio Fontana e gli assessori regionali Davide Caparini, Alessandro Mattinzoli, Fabio Rolfi e Massimo Sertori, in occasione del tavolo territoriale a Brescia. “Un momento di confronto – commenta il Presidente Prandini – in cui abbiamo ottenuto l’attenzione di Regione Lombardia su diversi temi per dare risposte concrete alle esigenze delle imprese”.
A cominciare dalla direttiva nitrati – spiega la Coldiretti regionale – per la quale il Presidente Prandini ha sottolineato l’importanza di riconsiderare il contributo dei concimi naturali contro lo spreco di acqua e la desertificazione dei suoli, provocata invece dall’utilizzo eccessivo dei prodotti chimici. “Serve un cambio di passo – commenta il Presidente Prandini – anche alla luce delle ricerche scientifiche più recenti, che hanno spostato dal settore agricolo il baricentro delle responsabilità dell’inquinamento da nitrati in diverse aree della pianura padana. Se fino a poco tempo fa, per comodità e interesse, tutto o quasi veniva addebitato agli allevamenti zootecnici, sulla base di indagini vecchie di oltre 20 anni, adesso si è visto che l’impatto maggiore viene da altre realtà”. Il Presidente Prandini ha inoltre evidenziato la necessità di intervenire, in un’ottica di semplificazione, sulle procedure amministrative ambientali per le realtà zootecniche.
Altro tema affrontato – precisa la Coldiretti Lombardia – riguarda l’obbligo per le aziende agricole di installare dei contatori sui pozzi: “L’attuale proposta – spiega il Presidente Ettore Prandini – prevede un sistema che rileva in modo distorto l’utilizzo dell’acqua, con ricadute negative per le imprese in termini di costi e burocrazia”. Al centro della discussione anche il contenimento della fauna selvatica, con il riconoscimento del ruolo svolto da Coldiretti nella definizione della legge regionale per fermare l’invasione dei cinghiali nei campi e sulle strade. “Ora – continua il Presidente Prandini – serve un ruolo attivo della Regione per estendere a livello nazionale quanto è già stato realizzato in Lombardia, per fermare il dilagare dei selvatici che rappresentano un rischio per la sicurezza delle persone e per le produzioni agricole” .
Bene – conclude il Presidente Prandini – l’attenzione che Regione Lombardia sta riservando all’agricoltura di montagna, finalmente considerata come leva economica e di valorizzazione del territorio per lo sviluppo turistico e contro lo spopolamento delle aree rurali.