Un 72enne bresciano, un 78enne camuno ed altri tre italiani arrestati a Santo Domingo dall’Interpol: tutti devono scontare reati diversi, con molti anni di carcere. Erano riparati da anni nei paradiso fiscale.
Il 72enne bresciano era sparito nel 2014 per sfuggire ad una condanna a 8 anni e 10 mesi per violenza sessuale a danno di minorenni, è stato scovato e arrestato a Santo Domingo dagli agenti della Mobile, dell’Interpol e dello Sco inviati da Brescia. Il 72enne fu raggiunto dall’inchiesta sul giro di baby squillo che travolse un bar particolarmente frequentato del centro città, più di una decina di anni fa. Con lui è stato arrestato anche un 78enne originario di Darfo Boario, imprenditore, da sempre attivo nel settore alberghiero: si trovava a Boca Chica, dove gestiva un hotel. L’uomo ha precedenti per falso, ricettazione riciclaggio ed abuso d’ufficio, condannato a 10 anni per la bancarotta fraudolenta della Colonia di Salute Arnaldi, di Uscio, in provincia di Genova. Un buco che gli inquirenti liguri quantificarono in 13 miliardi di lire. In manette sempre in Repubblica Dominicana, nell’ambito della stessa operazione, sono stati arrestati altri tre italiani: un 42enne casertano condannato a 8 anni e sei mesi per lesioni e violenza sessuale, anche di gruppo; un 53enne milanese condannato per violenza sessuale a 6 anni e sei mesi; e un 56enne di Pordenone sul quale pendeva una condanna a10 anni per bancarotta fraudolenta, truffa e appropriazione indebita. «La latitanza di chi deve scontare una condanna è una sconfitta della giustizia» ha detto il dirigente della Squadra Mobile di Brescia Alfonso Iadevaia commentando la vittoria messa a segno nelle scorse opre. Gli arrestati sono rientrati in Italia nella serata di mercoledì 6 marzo all’aeroporto di Fiumicino e portati in carcere.