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La Procura di Brescia indaga sulla morte di Sana Cheema

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Il Procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso ha avocato a sè l’inchiesta sulla morte di Sana Cheema, la ragazza italiana di origini pachistane morta in patria nell’aprile 2018, dopo aver rifiutato il matrimonio combinato.

Il padre, il fratello, uno zio, che vennero arrestati, e altri parenti, solo indagati, poche settimane fa sono stati scagionati da ongi accusa dal tribunale diu Gujarat. La Procura di Brescia aveva aperto un’inchiesta contro ignoti e senza ipotesi di reato. Ora il Procuratore generale ha iscritto nel registro degli indagati il padre, lo zio e uno dei fratelli di Sana con l’accusa di omicidio volontario.

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