La corte d’Appello di Brescia ha confermato la condanna emessa lo scorso autunno dal gup Carlo Bianchetti al termine del processo celebrato con il rito abbreviato per due fratelli palermitani di 52 e 46 anni ed il basista 46enne residente il Slovacchia, che aveva già patteggiato la pena.
Nel novembre 2017 il terzetto aveva preso di mira due camuni, un imprenditore di 56 anni e un pensionato di 66 anni che stavano rientrando dalla Slovacchia. Armi in pugno e incuranti delle persone presenti nel parcheggio di un autogrill lungo l’autostrada austriaca A2, nei pressi di Worther See, in Carinzia, avevano rubato due valigie prima di risalire in auto e fuggire facendo perdere le proprie tracce. I due camuni aggrediti, che non si sono costituiti parte civile, quando sul posto era intervenuta la polizia austriaca avevano spiegato che in quelle borse c’erano solo indumenti. Nella loro auto però gli agenti austriaci avevano ritrovato ricevute per prelievi bancari eseguiti in Slovacchia per circa un milione di euro. Il denaro non era stato preso dai banditi e non era nemmeno nell’auto delle vittime. Nel corso del processo di primo grado era emerso che i soldi non erano nella vettura, ma forse su un altro messo utilizzato dai due camuni per la trasferta in Slovacchia. Ora la conferma della condanna per i due fratelli siciliani.