Il Tribunale di Bergamo ha stabilito un risarcimento di oltre 60mila euro a titolo di danno patrimoniale e non patrimoniale che sarà corrisposto dalla Casa di Cura Humanitas Gavazzeni ad un calciatore bergamasco 43enne per un’infezione contratta in un intervento dopo una frattura scomposta di tibia e perone, durante una partita di calcio.
Nella causa l’uomo era assistito dall’avvocato Giuseppe Badolato che ha sostenuto la tesi secondo la quale la Casa di cura è responsabile del fatto che l’uomo avesse contratto “un’infezione da stafilococco aureo” in occasione dell’intervento. Secondo i consulenti del Giudice, l’infezione sarebbe stata affrontata tardivamente e con scarsa diligenza. L’incidente era accaduto il 17 marzo del 2010 e l’uomo, che aveva 35 anni, era stato sottoposto a un intervento di riduzione e osteosintesi. Poiché le condizioni erano peggiorate, fu portato agli Ospedali Riuniti di Bergamo dove gli fu diagnosticata “un’infezione cronica da stafilococco aureo in sede di recente frattura biossea ed osteosintesi”. Ora il tribunale ha emesso la sentenza di risarcimento a carico della Gavazzeni.