Sarà interrogato lunedì mattina alle 9, nel reparto del servizio psichiatrico dell’ospedale di Cremona, dove è ricoverato dopo aver manifestato intenzioni suicide, Gianfranco Zani, l’uomo che giovedì 22 novembre a Sabbioneta ha incendiato la propria casa nel tentativo di vendicarsi della moglie che lo stava lasciando, provocando la morte del figlio 11enne (nella foto: Marco, il bambino morto nell’incendio).

Ad interrogare Zani, assistito dall’avvocato Fabrizio Vappina, sarà il gip di Cremona. “Il mio cliente – spiega il legale – continua a sostenere di non essere stato lui ad appiccare il fuoco alla casa, di non essere entrato e di esser rimasto fuori per seguire i movimenti della moglie. Aspetto di capire cosa sia successo realmente dopo che sarà terminato il lavoro dei Ris. Per ora prendo atto di quanto dice il mio cliente”. Zani è stato informato solo nella notte, nella caserma della Polstrada di Casalmaggiore, della morte del figlio: “io non ero presente – dice l’avvocato Vappina – Mi hanno riferito che non ci credeva”.

 

 

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