Un anziano capannista di Gratacasolo di Pisogne, conduttore di un capanno nelle adiacenze del rifugio Piardi al colle S. Zeno, in territorio di Pisogne, su proprietà privata, questa domenica 21 ottobre poco dopo le 8.30 sarebbe stato minacciato da un gruppo di persone, tutte giovani, tra cui molte ragazze, alcune di esse a volto travisato con passamontagne, cappucci di felpe e sciarpe.
L’uomo, in regolare possesso di licenza di caccia e di porto d’armi, con la tassa regolarmente versata al Comune per l’autorizzazione alla caccia al capanno, stava iniziando la sua mattinata di caccia quando è stato fermato dal gruppo di persone che hanno inveito contro di lui, insultandolo con epiteti irriferibili, avvicinandosi e urlandogli in faccia che era un criminale, oltre ad altre frasi tra cui anche minacce di morte. L’uomo imbracciava il fucile e non ha reagito in nessun modo ai gravi insulti ed alle provocazioni: comprensibilmente spaventato dal blitz degli energumeni, si è allontanato andando a cercare aiuto in zona e riferendo a chi incontrava quanto era accaduto. Nel frattempo la squadraccia che proclama la difesa dell’ambiente ha distrutto quanto poteva. Intanto l’anziano cacciatore ha deciso di recarsi dai Carabinieri di Pisogne per denunciare l’accaduto. Il gruppo non si è limitato a minacciare l’anziano solo e indifeso: in un capanno più in basso ha inscenato analoga bravata, ma qui hanno dovuto desistere perché il cacciatore non era solo e la situazione rischiava di degradarsi quando il gruppo ha iniziato ad aprire le gabbie con gli uccelli da richiamo. Anche questo secondo episodio è stato denunciato ai carabinieri. Informato dell’accaduto l’Assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi, ha scritto una lettera ai Prefetti lombardi denunciando il clima di tensione che si verifica soprattutto nelle zone isolate tra presunti animalisti, in realtà bande di violenti, ed i cacciatori che rispettano norme e regolamenti. L’Amministrazione comunale di Pezzaze, che confina con Pisogne al crinale di S. Zeno, ha condannato decisamente l’accaduto. Questo mercoledì all’apertura della caccia, nelle zone dei capanni della Val Palot molti cacciatori sono saliti per monitorare il territorio ed evitare che si ripetano atti di vandalismo da parte di gruppi organizzati.