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Miliziani Donbass

Due bresciani indagati per sostegno ai separatisti del Donbass

Massimiliano Cavalleri di Palazzolo sull’Oglio e una 62enne nata in Piemonte, ma da tempo residente a Gussago, risultano essere indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Genova sui mercenari in Ucraina a fianco dei separatisti Filorussi nella regione del Donbass.

La donna, di professione imprenditrice con una florida situazione economica, si sarebbe offerta di pagare il viaggio di ritorno dei mercenari di rientro dall’Ucraina verso l’Italia; possiede due società di sicurezza internazionale a Milano e Londra, ma dice di non avere nulla a che fare con quanto la Procura le contesta. Avrebbe rivelato di essere stata contattata per raggiungere l’Ucraina e combattere, ma si sarebbe rifiutata per restare in Italia. Gli investigatori, però, hanno scoperto contatti telefonici con Andrea Palmeri, uno dei sei mercenari arrestati. Per quanto riguarda l’altro bresciano, Massimiliano Cavalleri, la donna dice di non conoscerlo. Nel frattempo il cittadino di Palazzolo con residenza a Cologne risulta essere sparito, anche se continua ad aggiornare il proprio profilo di Facebook. “Spartaco”, questo il suo soprannome tra i combattenti, si troverebbe ancora nella regione del Donbass nonostante sia destinatario di un mandato di cattura internazionale. Secondo il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Genova che ha emesso le ordinanze, Cavalleri avrebbe partecipato alle azioni preordinate e violente per mutare l’ordine costituzionale e violare l’integrità dello Stato estero di cui non è né cittadino e nemmeno residente. Era stato militare dell’Esercito italiano, poi nel Reggimento Alpini per la guerra in Bosnia e nel 2014 la partenza per l’Ucraina da dove non è più rientrato.

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