I sindaci dell’Alta Valle Seriana e della Valle di Scalve hanno deciso di rivolgersi al TAR per impugnare la delibera della Giunta di Regione Lombardia che ha deciso la chiusura del punto nascita dell’Ospedale di Piario.
La comunicazione è stata fatta nel tardo pomeriggio di lunedì 16 luglio, dopo che vi era stato un incontro tra i sindaci e Francesca Giacometti, presidente del comitato «Piario non si tocca». Nel comunicato stampa si legge anche: «L’assemblea dei sindaci dell’ambito 9 (Alta Val Seriana e Val di Scalve), su mandato di tutti i 24 Comuni, ha deciso di intraprendere un’azione legale finalizzata all’impugnazione della delibera della Giunta regionale 267 che dispone la chiusura del punto nascita di Piario, con conseguente ricorso al Tar». Il Punto nascita di Piario non raggiunge il requisito minimo dei 500 parti annui e per questo non sarebbe in grado di garantire gli standard di sicurezza richiesti dal Ministero. Venerdì 6 luglio, nel corso di un’assemblea, si era costituito ufficialmente il comitato «Piario non si tocca» che subito aveva annunciato la propria disponibilità a muoversi con azioni di ogni tipo (dalle manifestazioni al volantinaggio, fino a blocchi stradali), chiedendo agli amministratori di fare chiarezza su quali potessero essere le iniziative in fase di progettazione. Nella giornata di lunedì 126 luglio i sindaci si sono anche confrontati sulle azioni che ognuno vorrà portare avanti: constatata una grande sintonia, dovuta anche al fatto che l’obiettivo è comune, oltre alle piazze e a incontri con esponenti politici si è deciso il ricorso al TAR. Nei prossimi giorni i sindaci affideranno il mandato ai legali.