“Non dimentichiamo che tra Bergamo e Treviglio non ci sono solo i due terzi della popolazione e degli addetti al manifatturiero, ma anche il 25% circa della superficie agricola utilizzabile della Bergamasca, un’area tra le più fertili e ad alta vocazione agricola della Pianura Padana. Non dimentichiamo neppure che al 2016 gli ettari di suolo consumati complessivamente nella provincia di Bergamo erano già 35.000, e di questi, 110 ettari sono andati persi solo nel periodo compreso tra il 2015 e il 2016″ (dati ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Così Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo commenta le considerazioni espresse da Confindustria Bergamo circa la necessità di realizzare al più presto la nuova infrastruttura autostradale per collegare il capoluogo con la Bassa.
“Il rispetto per il nostro territorio e l’ambiente in cui vivono migliaia di persone è una priorità che non può essere messa in discussione – prosegue Brivio – ; il tracciato dell’autostrada ipotizzato andrebbe a sconvolgere gli assetti di una zona già fortemente provata da cementificazione e inquinamento, senza contare che avrebbe un impatto pesantissimo sul patrimonio naturalistico e su numerose aziende agricole che operano nei comparti della zootecnia, della cerealicoltura, dell’orticoltura e dell’agriturismo”.
L’aspetto agricolo e ambientale collegato alla realizzazione della nuova autostrada Bergamo – Treviglio non può essere sottovalutato, ma al contrario, per la salute dei cittadini, la tutela della biodiversità e il futuro dell’economia agricola deve essere posto al centro di qualsiasi valutazione.
“Non stiamo parlando di questioni ideologiche – sottolinea Brivio – bensì di un fatto di interesse generale. La disponibilità di terra coltivata infatti è strettamente collegata alla possibilità di poter contare su produzioni agricole di qualità, sicurezza alimentare ed equilibri idrogeologici stabili. Inoltre vorremmo capire quale sarà il progetto definitivo, visto che sono state già finanziate anche le varianti di Comunnuovo e di Verdello. Stiamo rischiando di mettere in cantiere tre opere invece di recuperare efficienza operando una riqualificazione effettiva della viabilità esistente per non andare a gravare ulteriormente sul territorio e sulle tasche dei cittadini?
Coldiretti Bergamo ribadisce la proprie sensibilità e attenzione alle problematiche del traffico e della mobilità, ma ritiene che prima di coprire in modo irreversibile altro suolo con asfalto e cemento sia necessario potenziare le infrastrutture già disponibili. (foto www.bergamonews.it)