“Un giusto e doveroso riconoscimento per quelle realtà locali che, miscelando con sapienza tradizione e innovazione, sanno creare ‘valore’ e rappresentano ancora, nonostante la crisi e le difficoltà di un mercato sempre più globalizzato ed aggressivo, un volano importante per l’economia bergamasca, lombarda e nazionale”. Lo ha detto l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda Lara Magoni, intervenendo alla premiazione dei negozi storici e delle storiche attività di Bergamo e provincia, nell’ambito dell’assemblea di ASCOM Confcommercio territoriale.
LA MANIFESTAZIONE – “Negozi Storici” è una tradizione: nato nel 2004, nel tempo ha visto premiare ben 118 esercizi bergamaschi, dei quali 3 insegne storiche e di tradizione, 29 negozi/locali storici e 86 storiche attività. Un settore, quello del commercio e del terziario, di notevole importanza per l’economia lombarda e nazionale, al quale da sempre “la Regione Lombardia pone particolare attenzione, con misure – ha continuato l’assessore regionale – volte al sostegno del comparto. Siamo una terra di grandi lavoratori e l’obiettivo delle istituzioni deve essere rendere più facile la vita di imprenditori e commercianti, innanzitutto proseguendo sulla strada della sburocratizzazione. Oggi il settore si trova davanti a sfide importanti e ad un mercato sempre più competitivo e selettivo: penso all’e-commerce e ad un nuovo modo di fare commercio che rende difficile la sopravvivenza a professionalità storiche del nostro Paese, dagli albergatori ai piccoli commercianti sino ai ristoratori. Sopravvivere al giorno d’oggi, cercando di migliorare continuamente l’offerta, non è certo facile, si diventa dei veri e propri ‘Eroi’, in grado di competere solo con la proposta di un prodotto innovativo e di qualità”.
MODA E TURISMO, DUE ECCELLENZE LOMBARDE – Sono tante le eccellenze presenti in Lombardia, e l’assessore si è soffermata in particolare su turismo e moda. I numeri parlano chiaro: basti pensare che “tra produzione, commercio e design, nel settore della moda – ha aggiunto – in Lombardia sono attive circa 34 mila imprese di cui oltre 3.365 a Bergamo e provincia, con più di 18 mila addetti”. “Per non parlare del turismo, con 39 milioni di presenze nelle strutture ricettive del nostro territorio (anno 2017): e sono stati 2 milioni e 300 mila i turisti che hanno soggiornato a Bergamo, con evidenti risvolti positivi per il commercio, l’economia e l’occupazione locale”.
UN SETTORE FLORIDO – Il settore è florido, insomma: i dati della Camera di Commercio certificano che il lavoro nelle imprese della provincia di Bergamo continua a crescere, con circa 373 mila addetti che pesano il 2,2% del totale nazionale e sono in aumento del 5,1% tra il 2016 e il 2017. Si tratta prevalentemente di lavoratori che operano nei settori delle attività manifatturiere, del commercio all’ingrosso e al dettaglio e delle costruzioni.”Dati che dimostrano, ancora una volta – ha continuato l’assessore regionale – che la Lombardia non può prescindere da settori nevralgici come il turismo e la moda: valorizzare sempre di più le splendide realtà paesaggistiche, culturali, esaltare le città d’arte come Bergamo sono un impegno che mi assumo come assessore per far crescere l’economia e il lavoro. Un impegno che però va condiviso e che deve prevedere il coinvolgimento e la sinergia tra enti, istituzioni, associazioni di categoria e mondo dell’impresa affinché si individuino strategie comuni di collaborazione, soprattutto a livello locale. Per far fronte alla crisi e alle sfide che arrivano da un mercato sempre più competitivo e aggressivo, il motto deve essere ‘Fare squadra’, per il bene della nostra Lombardia e dei nostri territori virtuosi”.
Ecco perchè diventa fondamentale non disperdere il patrimonio culturale dei negozi storici bergamaschi. “Stiamo parlando di centinaia di donne e uomini, della storia e del valore di attività – ha concluso l’assessore al Turismo – che danno lustro al territorio e che dopo oltre cinquant’anni di vita sanno coniugare perfettamente tradizione e innovazione. Storie di famiglie, di fatica e sacrificio, di mestieri che si tramandano di generazione in generazione, risorse culturali e professionali da difendere a tutti i costi e che permettono di valorizzare identità territoriali che Regione Lombardia intende preservare nel tempo”.
Di seguito l’elenco dei negozi e delle attività storiche
Oreficeria Cornaro, (1964), gioielleria, Bergamo
Egman Emilio, (1933), abbigliamento, Zogno
STORICA ATTIVITÀ/ATTIVITÀ/LUOGO
Gastoldi Pierino, (1937), macelleria, Bariano
Foto ottica Skandia, (1957), ottica, Bergamo
Gioielleria Rosaspina, (1956), gioielleria, Bergamo
Alba abbigliamento, (1966), abbigliamento, Bergamo
Dall’Ara, (1920), articoli sportivi, Bergamo
Isnenghi istituto ottico, (1962), ottica, Bergamo
Rota Rosanna (1931), tessuti e mercerie, Calusco d’Adda
Bar Wender, (1929), bar, Lovere
Casalinghi Cesterie, (1954), giocattoli, Lovere
Coltellerie Collini, (1955), utensili per la casa, Lovere
La Primavera, (1960), abbigliamento, Lovere
Ottica Rovetta, (1950), ottica, Lovere
Panificio Musoni, (1951), panificio, Lovere
Volpi, (1910), abbigliamento, Lovere
Trattoria Bolognini, (1963), ristorante, Mapello
Le delizie, (1958), frutta e verdura, Osio sopra
Parigi market, (1958), alimentari, Ponte Nossa
La piccola trattoria da Tite, (1958), ristorante, Sant’Omobono Terme
Grimondi Gregis, (1954), abbigliamento, Sedrina
Cartoleria Consoli, (1947), giornali e riviste, Tavernola
Panificio Zatti, (1849), panificio, Tavernola
Confezioni Castelli, (1955), abbigliamento, Zanica