Protasio Sala, 43 anni, di Grosio, manutentore della casa di riposo Visconti Venosta di Grosio, ha ucciso il figlio Pietro di 6 anni che frequentava la prima elementare per poi impiccarsi.

Dalle prime analisi sembra che l’uomo abbia soffocato il piccolo, che è stato trovato senza vita su una sedia e subito dopo si è tolto la vita impiccandosi lasciando un biglietto con poche righe per chiedere perdono. Quando è giunta l’auto medica ormai per i due non c’era più nulla da fare. La terribile scoperta era stata fatta da alcuni parenti, preoccupati dal fatto che Protasio, che era atteso a pranzo dalla moglie, non avesse ancora raggiunto la donna e che non rispondesse al cellulare. Piera Pini, infermiera all’ospedale Morelli di Sondalo, ha atteso qualche tempo, ma quando il ritardo si è fatto pesante senza che il marito desse alcun segnale, aveva iniziato a preoccuparsi è aveva contattato dei parenti che si erano recati alla villetta di Tovo e avevano fatto la macabra scoperta. Sul posto sono stati chiamati i Carabinieri di Tirano che hanno iniziato le indagini e gli accertamenti necessari per chiarire gli aspetti di questa tragedia, anche in presenza di un quadro che non lasciava adito a moltissimi dubbi. Poco dopo nella villetta era giunto anche il magistrato di turno che ha ordinato l’autopsia sui due corpi. Incredulità nella comunità di Grosio dove nessuno si spiega questo terribile fatto.

 

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