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Vini Biava Giappone

Il Moscato di Scanzo conquista il paese del sol levante

Il Moscato di Scanzo strizza l’occhio all’oriente. Dopo aver consolidato la sua presenza nel tempio del vino a New York con le degustazioni e la formazione al personale dell’enoteca Astor Wine & Spirits e dopo aver sperimentato il mercato di Shanghai, Manuele Biava, uno dei produttori della più piccola DOCG d’Italia, è stato in Giappone per presentare il meglio della sua produzione ad alcuni selezionati addetti ai lavori. Il suo tour nel paese del sol levante ha previsto diverse tappe in enoteche e ristoranti tra i più prestigiosi nelle città di Tokyo, Naka-ku, Yokoama, Fuji, Nagoja e Osaka.

“Sto vivendo un momento magico, anche se ancora non me ne sono pienamente reso conto – dice Manuele Biava – ;avere avuto la possibilità di far conoscere i miei vini ad un mercato importante e selettivo come quello giapponese mi riempie di orgoglio e di soddisfazione. Gli assaggi che ho proposto sono stati molto apprezzati, ben al di là di ogni aspettativa. Oltre al Moscato di Scanzo come biglietti da visita della mia cantina ho presentato anche il Ghibellino e il Secco. Ho trovato i giapponesi molto competenti dal punto di vista enologico e soprattutto letteralmente innamorati del Made in Italy e della nostra cultura enogastronomica”.

Il tour in Giappone per Manuele Biava non è stato solo l’occasione per trovare nuovi estimatori dei suoi vini ma anche un’opportunità per far conoscere il territorio bergamasco e le sue tradizioni. “Quando ho stappato le mie bottiglie – sottolinea Biava – non ho solo fatto assaggiare il mio vino, ho mostrato anche le fotografie dei processi produttivi, delle mie vigne, della mia cantina e di Scanzorosciate, senza dimenticare di accompagnare il tutto con le immagini di Bergamo e di alcuni degli angoli più suggestivi della nostra provincia”.

Nell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo, per Coldiretti Bergamo la missione all’estero di Manuele Biava riveste una particolare importanza oltre che per la sua azienda anche per la comunità bergamasca in quanto ha raccontato nel paese nipponico la storia di un prodotto di eccellenza intrecciandola con quella di un patrimonio agricolo, paesaggistico, culturale e artistico di grande pregio, che fa della terra bergamasca una metà dal richiamo turistico sempre più ricercato.

“Gli imprenditori agricoli – conclude Coldiretti Bergamo – sono sempre più attenti alle opportunità dei mercati esteri come è dimostrato dalla brillante performance del settore a livello regionale che nel 2017 ha raggiunto la quota record di 7 miliardi di euro di esportazioni, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente e un exploit proprio nel Giappone, dove le esportazioni sono passate da un valore di 313 milioni di euro del 2016 agli oltre 700 milioni dello scorso anno, facendo segnare un incremento del 124%”.

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