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Centomila firme e diecimila comitati entro ottobre. Il Premier: «Senza riforma Paese ingovernabile e paradiso degli inciuci».

Se la riforma costituzionale al referendum di ottobre sarà bocciata il Paese «andrà all’ingovernabilità» e sarà «il paradiso terrestre degli inciuci»: parola del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che sabato ha lanciato la campagna per il «Sì» dal teatro sociale di Bergamo, non senza qualche contestazione degli antagonisti. 

L’elenco dei vantaggi della riforma che elenca è lunghissimo: tagli agli stipendi dei consiglieri regionali e dei presidente di Regione, cancellazione dei rimborsi così nessuno si potrà comperare «mutande verdi» con i fondi pubblici come accaduto in Piemonte, risparmio dei 315 stipendi dei senatori in un Parlamento che adesso «è il più costoso del mondo», competenze chiare delle Regioni che si devono occupare di far andare «bene il trasporto pubblico e la sanità» e non di energia. E procedure più snelle per le leggi con un monocameralismo di cui, ha sottolineato, parlava «direttamente Enrico Berlinguer».

Se il referendum sarà bocciato, si dimetterà. «Non voglio personalizzare minimamente la campagna» ha assicurato, rispondendo alle critiche di esponenti Pd come l’ex segretario Pier Luigi Bersani. «Loro la chiamano personalizzazione, io serietà. Se vogliono gli inciuci – ha concluso – ne prendano uno più bravo di me. Se invece vogliono le riforme io continuo».