Tre diverse ordinanze nel giro di due giorni. Il nuovo anno è partito all’insegna dell’allarme acquedotto a Valleve, in Alta Valle Brembana, dove il sindaco Santo Cattaneo ha emesso giovedì 4 gennaio una nuova ordinanza (la nr. 23) relativa all’utilizzo dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale.
In pratica si è reso necessario precisare l’obbligatorietà “per i tutti i cittadini presenti a Cambrembo (circa 300 abitanti, per lo più seconde case, ndr) della bollitura dell’acqua erogata dal pubblico acquedotto comunale prima di servirsene per il consumo umano”, dopo che un’ordinanza del 3 gennaio (la nr. 22) aveva addirittura disposto il divieto totale di utilizzo dell’acqua di rete per consumo umano ed uso alimentare. La situazione ha creato, anche attraverso i social, non pochi malumori, al punto da far ritenere collegati alla situazione di mancanza d’acqua diversi malesseri. Il Comune ha confermato nel testo stesso dell’ordinanza iniziale (la nr. 17) di aver richiesto la fornitura straordinaria di acqua alla Prefettura di Bergamo, indicando “nei rubinetti lasciati aperti” la causa della mancanza d’acqua. L’ordinanza di giovedì 4 gennaio indica altresì che “si è in attesa di verifica da parte dell’ATS della potabilità dell’acqua del bacino che serve le utenze di Cambrembo”. Oltre ai mezzi della Prefettura, ha dato disponibilità ad intervenire anche Uniacque. Un’offerta non casuale: Valleve è fra i comuni che ancora gestiscono in proprio l’acquedotto e non attraverso la società presieduta da Paolo Franco.