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A rischio 1.000 posti nella scuola bergamasca

Il diploma di scuola magistrale anche se conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 non è da considerarsi abilitante all’insegnamento: lo ha stabilito la sentenza del Consiuglio di Stato di quetso mercoledì 20 dicembre. In Bergamasca sono a rischio 1.000 posti.

La decisione colpisce circa mille insegnanti che lavorano sia alla scuola dell’infanzia che alla primaria, molti dei quali già con un contratto a tempo indeterminato. Contratto che doverà essere rescisso. Il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani, afferma di non aver ancora ricevuto alcuna indicazione del Ministero, mentre contro la decisione del Consiglio di Stato si scagliano i sindacati. E un gruppo di diplomati magistrali sta già pensando a un ricorso alla Corte Europea. La questione era nata nel 2014 quando un’altra sentenza del Consiglio di Stato aveva stabilito la validità abilitante del diploma magistrale. Era, questo, un provvedimento richiesto da anni da parte dei diplomati agli istituti magistrali che non avevano iniziato a insegnare immediatamente ma solo dopo qualche anno dal diploma. Dopo il 2002 infatti il diploma di scuola magistrale per coloro che non hanno iniziato a lavorare subito nel mondo della scuola ha perso il suo valore di abilitazione. Dopo la decisione positiva sono iniziati i ricorsi in massa e le decisioni, spesso contraddittorie tra loro, di Tribunali amministrativi regionali e giudici del lavoro, fino ad arrivare, di nuovo, al Consiglio di Stato. Che questa volta ha abbassato la scure in modo deciso.

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