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5 denunciati dai Carabinieri Forestali di Vobarno

I Carabinieri Forestale di Vobarno hanno deferito all’Autorità Giudiziaria un 62enne di Agnosine, un 25enne di Roncadelle, un 60enne di Brescia, un 40enne di Preseglie ed un 68enne di Bione: i reati contestati sono molteplici e tutti in violazione delle leggi e regolamenti sulla caccia.

Il 62enne di Agnosine esercitava l’attività venatoria da appostamento fisso in località “Binzago” del Comune di Agnosine, avvalendosi di 13 richiami vivi non consentiti ed illecitamente detenuti poiché privi di anello identificativo inamovibile ed appartenenti a specie particolarmente protette dalla Convenzione di Berna. Il cacciatore aveva inoltre abbattuto un esemplare di avifauna di specie tutelata, che veniva sottoposto a sequestro unitamente alla restante fauna viva illecitamente detenuta ed al fucile con munizionamento utilizzati per esercitare l’attività venatoria: infine, al medesimo veniva applicata una sanzione amministrativa da 154 euro in quanto aveva omesso di annotare la fauna abbattuta sul tesserino regionale, nel quale si prevede che l’esecuzione di tale annotazione debba avvenire subito dopo l’abbattimento. Il 25enne di Roncadelle, invece, è stato denunciato il 28 novembre dai Carabinieri Forestali della Stazione di Vobarno per i reati di furto aggravato ai danni dello Stato e di maltrattamento aggravato di animali, in quanto è stato sorpreso ad esercitare l’uccellagione in località “Noce” del Comune di Brescia mediante due reti a tramaglio, grazie alle quali aveva già catturato alcuni esemplari di avifauna protetta. Per tali illeciti il giovane rischia una condanna fino a sei anni di reclusione, tenuto conto del fatto che è già stato deferito due volte all’A.G. per aver commesso i medesimi reati negli scorsi mesi di Agosto ed Ottobre. Il 60enne di Brescia che aveva abbattuto specie protette dal proprio appostamento fisso e deteneva illecitamente alcuni esemplari vivi di specie particolarmente protetta in località “Giovo” del Comune di Provaglio Val Sabbia. Il 49enne di Preseglie aveva omesso di custodire il fucile lasciandolo sulla propria autovettura aperta e parcheggiata lungo la pubblica via. Infine il 68enne di Bione, fermato per un controllo dalle guardie venatorie volontarie, si dava alla fuga nei boschi rifiutandosi di fornire le proprie generalità.

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