Laghi Lombardia analisi qualità ambientale: la Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, di concerto con l’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, ha approvato un accordo di collaborazione triennale. L’intesa è stata sottoscritta con l’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), e il Dipartimento di Ingegneria civile e architettura dell’Università degli studi di Pavia. L’oggetto è un’attività di ‘modellazione idrodinamico-ecologica’ dei laghi principali. Con fine di aggiornare il Piano di tutela e uso delle acque (Ptua), uno degli obiettivi strategici del Programma regionale di sviluppo (Prs) della XI legislatura. Analisi Istituto ricerca Acque (Cnr) e Dipartimento Ingegneria Università Pavia
Lo studio comporta un investimento di 200.000 euro. Dovrà valutare la possibilità di raggiungere l’obiettivo ‘buono’ di qualità ambientale al 2027. Nonché verificare e individuare le concentrazioni target di fosforo, previste sempre nel Ptua. “I primi risultati – precisa l’assessore all’Ambiente – saranno pronti a metà 2023. Andranno a integrare il Programma di tutela e uso delle acque, che prevede il raggiungimento dell’obiettivo di qualità ‘buono’ entro il 2027 per tutti i corpi idrici superficiali lombardi”.
Guardando alla situazione complessiva dei nostri laghi, dal punto di vista della disponibilità dei dati per le analisi, emerge il seguente quadro.
IL lago di Iseo non riscontra particolari difficoltà. Infatti può usufruire di una buona copertura di dati meteorologici, della batimetria del lago, del bilancio idrologico e una discreta disponibilità di dati sulla qualità (monitoraggio Arpa Lombardia) degli immissari e dei lago stesso.
Per i laghi di Mantova Superiore e Mantova Inferiore la difficoltà principale è che si tratta di ambienti con bassissimo tempo di ricambio delle acque. Per i quali dunque verrà definito, durante il progetto, un approccio modellistico adeguato. Una situazione analoga si riscontra per i laghi di Endine e Piano. Per i quali si cercherà di sviluppare un approccio modellistico specifico. Anche se la limitata disponibilità di rilevamenti potrebbe costituire un forte limite all’applicazione di modelli anche semplificati.