Spaccio di stupefacenti a Chiari: misure cautelari nei confronti di 5 persone, 3 arresti e 2 divieti di dimora nella provincia di Brescia eseguiti dai Carabinieri.
Nella serata di sabato 13 gennaio i Carabinieri di Chiari hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Brescia su proposta della locale Procura della Repubblica nei confronti di: un 25 enne albanese, residente a Chiari, già pregiudicato per reati in ambito sostanze stupefacenti; un 18 enne albanese, fratello del 25enne, domiciliato a Chiari, incensurato, in possesso permesso di soggiorno scaduto di validità; un 26enne albanese, residente a Rudiano, già censurato ambito reati sostanze stupefacenti, in possesso permesso di soggiorno scaduto di validità; tutti indagati in concorso tra di loro per reati di cui artt. 73 commi 1 e 5 (spaccio di sostanze stupefacenti), consumati in maniera continuata tra il 2015 ed il 2017.La complessa e articolata attività d’indagine, condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Chiari sotto la direzione della Procura della Repubblica di Brescia, ha permesso di accertare oltre mille cessioni di cocaina avvenute ad un numero elevato di acquirenti. Con la stessa ordinanza il giudice ha disposto anche la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Brescia per altri due albanesi di 27 e 49 anni, anch’essi indagati del medesimo reato ma incensurati e con ruoli di gregari. Durante l’attività d’indagine, durata circa un anno, i militari hanno arrestato altre 4 persone, tutte molto giovani e provenienti dall’Albania, incensurate, giunte in Italia con un visto turistico di un mese durante il quale prestavano la loro manodopera al 25enne per poi fare ritorno in Albania con i soldi guadagnati con lo spaccio. Nei vari arresti eseguiti dagli investigatori sono state sequestrate circa 20 dosi di cocaina che venivano vendute ad un prezzo di 40 euro l’una. I pusher fermati non avevano quasi mai più di 2 o 3 dosi in tasca per poter ricadere, una volta scoperti, nell’ipotesi delittuosa prevista dal comma 5 dell’articolo 73 del D.P.R. in materia di stupefacenti (concetto di “lieve entità”, per la quale non è previsto l’arresto). Gli arrestati sono stati associati alla Casa circondariale di Brescia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.