Si parla molto del “bando periferie”, il piano per la riqualificazione degli spazi urbani che il Governo Renzi ha varato lo scorso anno e che porterà a Bergamo ben 18 milioni di euro. Vediamo nel dettaglio che cosa prevede “Legami Urbani”, il progetto presentato dal Comune di Bergamo che si è classificato quinto su 120 città nel bando istruito in ambito nazionale. 18milioni di euro, di cui 13,6 saranno spesi in opere pubbliche, i restanti 4,4 in servizi, soprattutto nei quartieri della cintura a sud della città di Bergamo: sono solo alcuni dei numeri del progetto Legami Urbani, presentato dal Comune di Bergamo e che prevede ben 41 interventi sulla periferia del capoluogo. Nel bando di aggiudicazione Bergamo si è classificata quinta in Italia su 120 città richiedenti, dietro solamente a Bari, Lecce, Avellino e Vicenza: questo ha dato a Palazzo Frizzoni la certezza del finanziamento.
Dei 41 progetti di Legami Urbani 34 sono su strutture comunali. Tra queste spiccano la rifunzionalizzazione della ex Centrale di via Daste e Spalenga a Celadin, della pista ciclopedonale da Boccaleone al centro città, la passerella sopra la ferrovia in via Rosa, la connessione tra la parte nord e sud del quartiere di Grumello del Piano, il wifi e oasi digitali in alcune piazze, la riconversione del vecchio palaghiaccio alla Malpensata, la riqualificazione di parchi e di edilizia residenziale pubblica. Molti ancora gli interventi previsti, come la sistemazione dei campi sportivi di via Rovelli e via Campagnola, un milione e mezzo a beneficio della sicurezza sulle strade e infine un intervento di installazione di videosorveglianza su moltissime case di edilizia residenziale pubblica tra Malpensata, Campagnola, ecc.
Rilevante anche il capitolo riguardante l’inclusione sociale con interventi importanti, tra i quali anche la sistemazione dell’ex convento del Galgario per l’accoglienza delle persone senza fissa dimora e il potenziamento e la valorizzazione delle reti sociali di quartiere. Da segnalare anche il sostegno di progetti come i Custodi Sociali, quello di residenzialità leggera per la disabilità e del portierato sociale di quartieri come Malpensata e Carnovali. Piazze tecnologiche per quello che riguarda l’innovazione: totem intelligenti, wifi tra Celadina, Boccaleone, Malpensata e Grumello del Piano, ma vi sono progetti anche per migliorare le dotazioni tecnologiche dei centri socio culturali e di alcune biblioteche, come la Betty Ambiveri e quella di Colognola. L’obiettivo è quello di rivitalizzare la frequentazione di alcuni luoghi solitamente sottoutilizzati. Riqualificazione di orti urbani a Celadina, la trasformazione del parco Baden Powell in area verde inclusiva, riqualificazione e connessione delle aree verdi del quartiere di Boccaleone, un nuovo giardino verde dietro il supermercato Coop nel quartiere Carnovali: sono questi gli interventi principali sul verde pubblico inclusi nel progetto. Interventi anche sulle aree verdi di via Mozart alla Malpensata fino a via autostrada, con la riqualificazione di un ambito che allo stato attuale presenta problemi di sicurezza. Da Colognola a San Sisto e da Boccaleone al centro in bicicletta, la realizzazione del parcheggio dell’ex gasometro, il potenziamento del bike sharing con 5 nuove postazioni tra via Gavazzeni, l’albergo Cristallo Palace e tre postazioni su Borgo Palazzo in direzione Celadina: questi gli interventi principali invece sulla mobilità.
Tempi: i primi lavori sono previsti nell’estate 2017. Ad essere completati per primi saranno quelli per mettere le telecamere intorno alle case popolari nei quartieri cittadini Carnovali, Grumello del Piano e Malpensata-Campagnola: i sistemi di videosorveglianza (dal costo complessivo di oltre 200 mila euro) saranno pronti a settembre di quest’anno.
Le statistiche fornite dal Governo sui tempi di attuazione riguardano solo i 120 progetti presentati, senza dati specifici sui primi 24. Solo il 10% degli interventi ha già i progetti esecutivi, il 13% ha la progettazione definitiva, il 77% solo la progettazione preliminare o lo studio di fattibilità. Circa i primi 24 si sa solo che la percentuale più alta di progetti esecutivi è del Comune di Andria (35%), seguita da Torino (34%), Messina (30%), Grosseto (27%), Modena (23%). Lecce presenta la percentuale più alta di progetti definitivi (73%), seguita da Roma (71%) e da Bergamo (48%). Dall’analisi dei cronoprogrammi presentati dagli enti emerge che il 31% dei progetti prevede tempi di attuazione fino a due anni, il 44% un tempo fino a tre anni, il 25% fino a quattro anni, il 20% superiore a 48 mesi, con punte di 72 mesi in due casi.