In Spagna, la Guardi Civil ha arrestato 14 persone coinvolte a vario titolo nell’omicidio di Claudio Lanfranchi, pluripregiudicato 49enne di Ardesio, ucciso il 25 gennaio 2016 ad Alicante, dove viveva da un anno insieme alla fidanzata romena (foto: repertorio Tv BG).
Si tratta di 10 uomini e 4 donne di età tra i 23 e 40 anni, provenienti dal Kosovo, Romania, Bulgaria, Marocco e Spagna e tra gli arrestati anche la fidanzata del bergamasco, che avrebbe fatto entrare i killer in casa e che poi avrebbe cercato di depistare le indagini parlando di 4 italiani con accento napoletano. Secondo gli inquirenti spagnoli, il delitto sarebbe maturato nell’ambito dello spaccio di droga. Gli assassini, incappucciati, erano entrati in piena notte nel complesso residenziale Calas de Campoamor nella cittadina balneare di Orihuela Costa, ad Alicante. Probabilmente cercavano la droga e per trovarla avevano messo a soqquadro l’appartamento e il garage, che ha l’accesso diretto dall’abitazione. Avevano tagliato anche i materassi e distrutto gli armadi alla ricerca di doppifondi e alla fine avevano portato via, secondo le dichiarazioni della donna convivente del Lanfranchi, 3.000 euro, un orologio di valore e un cellulare. I killer si erano introdotti in casa in piena notte e avevano sorpreso l’uomo e la donna nel sonno e, dopo aver immobilizzato l’uomo, avevano legato e imbavagliato la romena nella sala da pranzo. Le tracce di sangue ritrovate l’appartamento hanno fatto pensare che gli assassini lo abbiano trascinato di stanza in stanza, probabilmente per farsi dire dal Lanfranchi dove teneva la droga. Poi lo avevano picchiato, accoltellato con una trentina i fendenti nessuno dei quali però letale e lo avevano soffocato con uno straccio annodato intorno al collo. Verso le 5 del mattino un vicino di casa aveva dato l’allarme e la compagna, portata in ospedale, era stata a lungo interrogata e aveva detto di non aver mai visto in volto gli assassini, fornendo descrizioni sommarie. Le prime testimonianze raccolte sulla scena avevano portato gli investigatori a uno dei possibili colpevoli, un kosovaro che era fuggito dalla sua casa a Torrevieja solo poche ore dopo l’omicidio per volare in Germania insieme alla fidanzata spagnola. Il 30 maggio 2016 era stato arrestato a Dusseldorf ed estradato in Spagna, colpito da un mandato di arresto europeo. In seguito sono stati arrestati tutti gli altri membri della banda, che avrebbero avuto ruoli diversi nel delitto. Claudio Lanfranchi aveva alle spalle una storia difficile con vari conti con la Giustizia: era stato arrestato il 9 agosto 2000 con un chilo e 350 gr. di cocaina, 5 chili di hashish e quasi due di marijuana nella sua casa di Fino del Monte, mentre il 19 marzo 2003 era stato nuovamente arrestato dai carabinieri con 7 etti di hashish. Era poi finito in carcere a Pavia e ne era uscito nel 2010, trasferendosi nel Lodigiano. Colpito da un ordine di carcerazione per traffico internazionale di droga nel febbraio 2013, era fuggito in Spagna e da allora risultava irreperibile. Era originario di Ardesio dove vivono la madre e il fratello maggiore, con la moglie. Proprio la mamma e il fratello, appresa la notizia del suo assassinio erano partiti per Alicante per sbrigare le pratiche per riportare in Val Seriana la salma che era stata rimpatriata a metà febbraio, dopo l’autopsia; i funerali erano stati celebrati il 18 febbraio nella chiesa di San Giorgio ad Ardesio. Ora il cerchio si chiude anche sugli esecutori ed i complici della sua morte violenta.