Il Comune di Zogno scommette su ambiente e cultura. E lo fa investendo con un progetto tutto nuovo sulla valorizzazione e promozione culturale e turistica riservata ai roccoli. Nasce la «Via dei Roccoli», una pubblicazione che si presenta anche come testimonianza storica di un periodo economico importante per le contrade zognesi. Il territorio zognese annovera poi tra le risorse ambientali di cui dispone un «sistema» di roccoli che non ha eguali sul territorio lombardo. Si tratta di spettacolari strutture vegetali che rappresentano un tassello fondamentale della storia della popolazione che ha abitato e che abita la terra orobica. Ancora oggi questi roccoli, utilizzati inizialmente come fonte di approvvigionamento alimentare, costituiscono un unicum di assoluto richiamo, perfettamente inseriti nel paesaggio e ben conservati.
Negli ultimi anni il Comune di Zogno si è impegnato nella valorizzazione e nella promozione di queste architetture naturali; un lavoro che l’8 aprile vedrà finalmente la luce con la presentazione della guida dei roccoli, una brochure gratuita realizzata dal Comune per volontà dell’Assessorato al Turismo con il cordinamento di Emozioni Orobie. La guida, una brochure patinata di 24 pagine, include al suo interno un excursus storico sulle origini della nascita dei roccoli, diversi itinerari turistici, testimonianze ed esperienze di vita vissuta, nonchè il censimento sul territorio zognese. I testi sono stati curati da Marta Gaia Torriani ed Elena Riceputi di Emozioni Orobie, alcune fotografie sono state realizzate attraverso l’Air’s Drone di Matteo Carminati, altre provengono dall’archivio storico della Stazione ornitologica la Passata di Ettore Ruggeri, le illustrazioni grafiche sono invece di Stefano Torriani.
Tra le finalità del progetto la «Via dei Roccoli» c’è il censimento della quasi totalità di queste strutture sul territorio zognese. Sono in tutto 57 i roccoli censiti: Miragolo San Salvatore (1), Miragolo San Marco (11), Somendenna (6), Endenna (3), Grumello de’ Zanchi (3), Poscante (15), Piazza Martina (3), Stabello (9), S. Antonio (1), Zogno (4), Spino al Brembo (1). Ognuno viene riportato col proprio nome, località, il miglior punto di vista.
«Questa pubblicazione – spiega Giampaolo Pesenti, vicesindaco del Comune di Zogno delegato al Turismo-, vuole essere una testimonianza di un momento storico, culturale, economico, molto importante per le contrade zognesi; un percorso ma anche una guida che aiutano a scoprire il territorio, scrigno di tesori da valorizzare. Tesori come manufatti antichi, invenzioni o tradizioni, assumono significati diversi, se non addirittura contrastanti, proprio in base alla distanza spazio temporale con la quale vengono analizzati. I Roccoli, ad esempio, nel momento in cui furono concepiti non avevano alcun valore intrinseco, ma solo funzionale per la vita quotidiana in quanto elemento fondamentale per il nutrimento e la sopravvivenza. Oggi -conclude Pesenti-, sono un patrimonio architettonico vegetale da riscoprire e valorizzare». La presentazione è fissata per sabato 8 aprile, presso il Museo della Valle di Zogno, alle ore 15.30. Tutte le informazioni su. zognoturismo.it.