Dopo nove anni di attesa, è stato siglato l’8 febbraio scorso al ministero della Pubblica Amministrazione l’accordo per il rinnovo del contratto dei Vigili del Fuoco. Alla firma erano presenti i responsabili delle organizzazioni sindacali, la ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia, il ministro dell’Interno Marco Minniti e il viceministro dell’Economia Enrico Morando.
“Finisce così l’epoca delle misure ‘una tantum’, d’ora in poi le risorse saranno fisse e garantite” ha commentato oggi Dino Pusceddu della FP-CGIL di Bergamo. “Si stima che, comprendendo l’incremento di stipendio e le varie indennità, l’aumento medio in busta paga sarà del 10%”.
In città e in provincia i vigili del fuoco sono circa 300, di cui un centinaio al lavoro alla centrale di via Codussi, il resto impegnati in quattro distaccamenti permanenti a Orio al Serio, Dalmine, Zogno e Clusone. Ogni anno, in tutta la bergamasca svolgono in media 5.000-5.500 interventi (personale volontario è attivo, invece, in altri cinque distaccamenti a Treviglio, Madone, Gazzaniga, Lovere e Romano di Lombardia).
“Il rinnovo prevede incrementi tabellari mensili che vanno da 63 euro per un operatore amministrativo a 92 euro per il livello più alto” prosegue Pusceddu. “Al capitolo dell’indennità di rischio, è previsto un incremento medio di 95 euro e aumenta anche la quota oraria dello straordinario. Ci sono incrementi economici per chi ha maturato un’anzianità di servizio di 14, 22, 28 anni: si torna a 22 anni come da noi proposto, mentre in passato erano solo due gli scatti di anzianità previsti. Ci sono poi risorse aggiuntive da legge di Bilancio 2018, destinate a tutti i Vigili del Fuoco operativi compresi quelli con meno di 14 anni di servizio, grazie alla contrattazione di secondo livello. Viene inclusa nell’intesa anche la valorizzazione economica di tutte le figure professionali del personale amministrativo, tecnico e informatico. Chiusa la questione della parte economica del Contratto, abbiamo chiesto di riaprire la discussione legata al riordino normativo: il confronto verterà su semplificazione delle carriere, servizio mensa, previdenza complementare e sull’annosa questione del personale non più idoneo al servizio, ma anche su assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, salute e sicurezza, formazione professionale e reperibilità anche per il personale non direttivo non dirigente”.