La viabilità del Garda, in particolare nel territorio tra Salò e Limone sul Garda, è stata al centro del dibattito durante l’incontro di ieri pomeriggio nella sede della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano. Tra i punti all’ordine del giorno le gallerie tra Gargnano e Tignale, la Strada della Forra, la chiusura della SP9 verso la Valvestino e l’ipotesi di realizzazione di un nuovo studio di fattibilità di un tunnel che, verosimilmente, si sviluppi dai Tormini o da Salò e prosegua verso nord, un’alternativa alla strada statale a lago per alleggerire il traffico nei centri abitati.
Il progetto di realizzazione di una nuova galleria che corra parallela alle tre gallerie ogivali, ormai fortemente inadatte alle 9 milioni di presenze turistiche della zona, è a buon punto: come noto, si attende il parere del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per poter procedere con i successivi step. Rimane da risolvere il tema della destinazione del materiale di risulta della galleria, sul quale i presenti all’incontro si confronteranno nel prossimo futuro. L’attenzione è stata posta sulla necessità di non ingolfare il già delicato sistema viabilistico dell’Alto Garda e sul desiderio di impiegare il materiale per la realizzazione di progettazioni pubbliche di tipo infrastrutturale a beneficio del territorio.
Alcune importanti novità sono emerse in merito alla Strada della Forra: la Provincia di Brescia ha infatti appaltato l’incarico per l’installazione di sistemi profondi di monitoraggio, il cui posizionamento richiederà un mese di tempo. Il mese di novembre, quando sarà possibile registrare anche informazioni sugli effetti degli sbalzi termici – fondamentali per avere un quadro geologico esaustivo della salute della falesia – sarà dedicato alla raccolta dei dati e alla loro analisi. Qualora i dati rilevati riscontrino una situazione di stabilità diffusa, si potrà procedere con la riapertura della Strada della Forra entro la fine dell’anno. La riapertura, si precisa, per motivi di tutela della pubblica incolumità sarà vincolata all’installazione di un sistema semaforico, collegato a sensori, in grado di diramare l’allerta, con conseguente chiusura temporanea della strada, nel caso in cui venisse superato il range di tollerabilità dei movimenti della roccia. In parallelo a questa attività la Provincia di Brescia sta proseguendo con la realizzazione di tre ipotesi di tracciato di una nuova galleria in sostituzione di quella interessata dalla frana del dicembre scorso, sulla cui stabilità sono tutt’ora in corso accertamenti. I nuovi monitoraggi profondi saranno propedeutici anche allo studio progettuale della nuova galleria.
Per la risoluzione della situazione sulla SP9 verso la Valvestino si sta lavorando alacremente: nella giornata di ieri è stata conclusa la pulizia dell’area, mentre dalla prossima settimana si deciderà, dati alla mano, la miglior soluzione di intervento per ripristinare nel minor tempo possibile il collegamento tra il Lago di Garda e la Valvestino.
Il dibattito si è infine allargato sulla situazione viabilistica dell’Alto Garda nel suo complesso, fortemente in difficoltà, non solo durante la stagione con maggior afflusso turistico. I presenti hanno deciso di commissionare un nuovo e aggiornato studio di fattibilità di un maxi tunnel a monte dei centri abitati e la Provincia di Brescia si è resa disponibile a supportare tecnicamente ed economicamente la Comunità Montana e i Comuni in questo processo.